Luca Zaia ha invitato Antonia Ricci, la direttrice dell’ISVE, a partecipare alla conferenza stampa di aggiornamento sull’emergenza. È stata lei a spiegare che non abbassando la guardia non ricadremo nell’incubo
Che cosa vuol dire “One health”? E qual è l’aiuto che la medicina veterinaria ci fornisce per la comprensione di quei virus che fanno il salto animale-uomo? Lo ha spiegato chiaramente la professoressa Antonia Ricci, Direttrice dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, che è stata invitata dal Governatore Luca Zaia a prendere parte alla conferenza stampa di aggiornamento sullo status dell’emergenza. Insieme a lei anche il virologo Calogero Terregino: si tratta dei due professionisti- ha spiegato il Governatore- che hanno sequenziato il virus in Veneto.
La professoressa ha detto parole rassicuranti e ha spiegato perché molto probabilmente non ricadremo più nel dramma che abbiamo vissuto nei mesi appena passati: perché abbiamo cambiato modo di agire.
Il salto animale-uomo dei virus, alla conferenza stampa indetta dal Veneto parla la dottoressa Antonia Ricci: “Fondamentale comprendere come i virus degli animali passino all’uomo”
Il Coronavirus non va affrontato solamente dal punto di vista clinico ma, per comprendere tutte le dinamiche che si sono intrecciate tra loro e ci hanno portato allo scoppio della pandemia, serve un approccio globale. Luca Zaia avrebbe il merito di averlo capito e per questo ha invitato la dottoressa Antonia Ricci, Direttrice dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, a prendere parte alla conferenza stampa di aggiornamento sull’emergenza sanitaria.
Antonia Ricci ha così potuto spiegare ai giornalisti presenti in sala, e quindi anche a tutti i cittadini, quanto sia importante il lavoro svolto nel Centro di cui la professionista è la Direttrice. Comprendere come funzionino i salti che consentono al virus di “migrare” dall’animale all’uomo è fondamentale per la tempestività dei trattamenti, in mondo tale che il tutto rimanga confinato nelle regioni colpite (come non è accaduto col Covid-19).
“Alcuni si chiedevano che senso avesse questo Centro, noi l’abbiamo sempre saputo. Oggi- ha detto la dottoressa Ricci- credo che sia chiaro a tutti. Capire i meccanismi di questi salti di specie è indispensabile e cruciale. Il Coronavirus ce l’ha dimostrato ed è quello che facciamo quotidianamente. Il nostro pane quotidiano sono le zoonosi. Andare a capire i meccanismi dei salti di specie, lì dove si formano e prima che accadano nei nostri territori è indispensabile. Noi lavoriamo per aumentare la capacità diagnostica, di studio e di comprensione anche di quei Paesi meno avanzati che non hanno il nostro sistema sanitario. E’ fondamentale per arginare le problematiche sanitarie prima che diventino globali”.
Il salto animale-uomo dei virus, una buona notizia: le zanzare non possono trasmettere il virus
Veniamo, ora, al Coronavirus nell’uomo. La dottoressa ha sottolineato l’importanza fondamentale che hanno avuto il lockdown e la decisione di rendere necessario il distanziamento sociale. Queste misure hanno cambiato l’ambiente in cui il virus stava proliferando e- per così dire- gli ha fatto mancare la terra sotto i piedi:
“E’ diminuita drasticamente a carica virale ed è diminuita drasticamente perché abbiamo allargato le distanze e perché i malati non circolano più nella popolazione. Chi di noi oggi viene in contatto con il virus viene in contatto con una quantità di virus bassissima e la probabilità di infettarsi è bassissima. Se aumento le distanze e in mezzo metto la mascherina cambio l’ambiente e tutto cambia. Ad oggi noi abbiamo agito sull’ambiente. Chi ha studiato le malattie infettive conosce il loro paradigma: ogni malattia dipende da tre fattori: l’ospite, il patogeno e l’ambiente. Questi tre fattori influenzano completamente l’andamento della malattia. Non ci dobbiamo focalizzare solo sul virus, solo sul malato. Dobbiamo considerarli assieme“.
Un’altra buona notizia è arrivata grazie ai risultati di uno studio effettuato sulle zanzare. Siamo in estate e sappiamo bene che questi insetti compaiono quando inizia a fare caldo. Le zanzare non hanno il potere di veicolare il virus e questo gli esperti lo hanno appurato. Poi, la dottoressa ha raccomandato di non abbassare la guardia perché sono i nostri comportamenti a fare la differenza: tornare a vecchi comportamenti potrà, di nuovo, aggravare la situazione. Ancora c’è molto lavoro da fare:
“(…) Dobbiamo capire quali mutazioni possono modificare anche la funzionalità del virus e poi confrontare molte informazioni dalla clinica con i dati di sequenziamento. Il virus è sempre quello, la raccomandazione a non abbassare la guardia è fondamentale. Il vero cambiamento dell’epidemia non è del virus ma dei nostri comportamenti che si sono dimostrati assolutamente efficaci. E’ sotto gli occhi di tutti. Se torniamo ai comportamenti precedenti è estremamente probabile, dato che il virus c’è ancora, che si possa tornare alla situazione precedente. Il virus è ugualmente pericoloso (…)”.
Anche Calogero Terregino ha raccomandato prudenza:
“Questo virus è nuovo, il Covid-19 è una malattia nuova e quindi non abbiamo molte informazioni, per questo è fondamentale continuare le ricerche ed incrociare i dati del genoma con quelli clinici. Attualmente, non ci sono evidenze scientifiche che danno una certezza che il virus si è attenuato. E quindi è sempre meglio avere un atteggiamento prudente”.
A questo link è possibile leggere le altre risposte date dalla dottoressa Antonia Ricci.
Maria Mento