Vittoria schiacciante degli ambientalisti nelle elezioni municipali. Buco nell’acqua per il partito di Macron e per l’estrema destra; la socialista Hidalgo rieletta nella capitale, ma l’astensionismo è stato altissimo in tutta la Francia
Il secondo turno delle elezioni dei sindaci non lascia spazio a dubbi di sorta: tutte le città francesi nelle quali si sono svolte le elezioni per il primo cittadino si sono tinte di verde, portando una guida ambientalista sostenuta da coalizioni di centro sinistra Una batosta terribile, invece, per il Presidente Macron, che perde anche Lione, avamposto liberista nel quale il Premier aveva ottenuto larghi consensi durante la campagna elettorale del 2017.
Trionfano gli ambientalisti nelle città francesi
Gli ecologisti durante il secondo turno per le elezioni municipali ottengo quindi una larghissima maggioranza, conquistando grandi città come Lione, Bordeaux, Marsiglia, Strasburgo, Poitiers, Tours e Besançon. Dopo il turno del 15 marzo, svoltosi fra enormi polemiche a causa della pandemia in atto, l’unica città nella quale restava in gara un macronista era Strasburgo con Alain Fontanel, sostenuto anche dai Repubblicani senza i quali Macron aveva intuito che non vi fosse speranza di vincere, aspettativa che è andata ufficialmente frantumandosi con la vittoria dell’ambientalista Jeanne Barseghian. La République en Marche, il partito del Presidente, riceve un importante battuta di arresto: come riferito dal portavoce del governo Sibeth Ndiaye, le colpe sarebbero attribuibili alla divisione interna del movimento, e il ministro Julien Denormandie ha aggiunto che i francesi stanno comunicando la necessità di correre molto più velocemente sui temi dell’ecologia.
A Parigi riconfermata la socialista Hidalgo
La sindaca uscente di Parigi, la socialista Anne Hidalgo, rinnova il suo mandato vincendo al ballottaggio, riconfermandosi come prima cittadina della capitale francese fino al 2026, e presentandosi alle elezioni con i verdi e i comunisti ed un programma tutto ecologista. Secondo i dati, la Hidalgo ha superato il 50%, l’ex ministra conservatrice Rachida Dati si è fermata al 31% e Agnes Buzyn, candidata macronista, al 14%.
Tonfo anche per l’estrema destra, che ottiene solo Perpignano
Il principale obiettivo dell’estrema destra è stato ottenuto: il Rassemblement National si porta a casa l’elezione del primo cittadino di Perpignano, nel sud della Francia, nella figura di Louis Aliot, deputato e dirigente del Rassemblement National, nonché ex compagno di Marine Le Pen. Ma nel complesso i risultati del partito di Marine Le Pen sono stati a dir poco deludenti in tutta la Nazione.
Altissima la percentuale di astensionismo
Nonostante i risultati importanti di ecologisti in coalizione con la sinistra, l’astensionismo in tutta la Francia è stato importante: ben il 59% degli elettori, infatti, non si è presentato alle urne. Le analisi fatte a sangue caldo propendono per la visione di un voto di protesta nei confronti della maggioranza di governo a guida Macron. Tuttavia, le piazze gremite di manifestanti (dai gilet gialli al movimento contro la riforma delle pensioni) non sono riuscite a convertirsi in voti alle urne. Non resta che aspettare i risultati della governance cittadina dei verdi, e comprendere se effettivamente i risultati di queste elezioni siano state frutto di pura protesta o la sentita esigenza del rinnovo delle agende politiche, che da oggi dovranno essere inevitabilmente tutte orientate verso una scelta “green”.