Morto per aver messo in circolo troppa caffeina. È accaduto al 36enne Lukasz Sandelewski, ritrovato cadavere dal coinquilino lo scorso 5 dicembre 2019. Le indagini hanno appurato che l’uomo non aveva intenzione di suicidarsi
Peterborough (Regno Unito). Ha cercato il suo coinquilino, che non vedeva dal giorno prima, e lo ha trovato nella sua stanza, steso in terra e col viso rivolto all’ingiù. L’uomo, un 36enne di origini polacche e di nome Lukasz Sandelewski, era morto. Questa tragedia è accaduta a Peterborough, cittadina inglese che si trova nel Cambridgeshire, lo scorso 5 dicembre 2019. Sulla morte dell’uomo, che pare non avesse esternato in alcun modo l’intenzione di togliersi la vita, ha indagato la Polizia. Il risultato dell’esame autoptico ha rivelato le cause del decesso: l’elevatissimo tasso di caffeina rilevato nel suo sangue. I dettagli in un report pubblicato dal Daily Star.
Morto per eccesso di caffeina, la vittima è il 36enne Lukasz Sandelewski
Lukasz Sandelewski (36 anni) è morto per uso eccessivo di caffeina. Lo hanno confermato le indagini che sono iniziate lo scorso 5 dicembre 2019, e cioè quando un coinquilino è entrato nella sua stanza e ha trovato l’uomo ormai deceduto. Intorno al corpo, stesso supino per terra, c’erano tanti contenitori vuoti: presumibilmente, contenevano le bevande con caffeina che il defunto aveva consumato fino a sentirsi male.
Sandelewski, nel corso dell’ultima notte della sua vita, era tornato a casa intorno all’una del mattino. Da quel momento la madre non ha più avuto sue notizie e per questo ha contattato la persona che viveva con lui, in una casa di Peterborough sita in Scotney Street. Il coinquilino l’ha quindi cercato per tranquillizzare la donna, la quale si chiedeva dove fosse finito il figlio. Purtroppo, le hanno dovuto dare la tragica notizia della sua scomparsa.
Morto per eccesso di caffeina, il defunto era un consumatore abituale di sostanze alcoliche
La Polizia ha esaminato la stanza e ha notato la presenza dei contenitori svuotati. La sua morte ha portato alla realizzazione di un’indagine che ha tentato di ricostruire la dinamica dei fatti. Forse il 36enne non voleva uccidersi, ma aveva semplicemente bevuto senza pensare di trovarsi in una situazione di pericolo. Di fatti, nella stanza, non è stato trovato alcun messaggio di addio e l’uomo non aveva mai esternato la volontà di suicidarsi.
L’indagine ha appurato che l’uomo, una volta rincasato, ha parlato al telefono fino alle ore 07:00 del mattino. Poi, la sera del 5 dicembre, la madre ha mandato un messaggio su Facebook al coinquilino del figlio per sapere perché il figlio non rispondesse alle sue chiamate. Così è avvenuta la scoperta , subito dopo la quale è stato sollecitato l’intervento della Polizia.
I coinquilini del 36enne hanno affermato che Sandelewski era una persona che beveva molte sostanze alcoliche.
Maria Mento