Mentre si entra nel cuore dei negoziati sul Recovery Fund, Bruxelles fornisce i dati aggiornati sul Pil: l’Italia va a picco e il crollo è da record
Nel pieno delle trattative sul Recovery Fund, letteralmente il “Fondo di recupero”, ovvero lo strumento finanziario chiesto a gran voce dall’Italia per far fronte all’impatto economico devastante causato dal coronavirus, arrivano da Bruxelles le prime stime sul Pil, tutt’altro che ottimistiche per l’Italia.
Italia il peggior calo dell’Ue: si stima una perdita di -11,2%
Secondo i primi dati di proiezione forniti da Bruxelles, l’Italia è la nazione dell’Unione con il dato peggiore sul Pil: si stima, infatti, una perdita di ben -11,2%, che dovrebbe ipoteticamente risalire al -6,1% nel 2021. Le misure di contenimento adottate durante la stagione calda della pandemia hanno comportato perdite gravissime su tutto il territorio nazionale, che ne esce profondamente scosso nonostante gli interventi statali previsti e messi a bilancio a sostegno di molte aziende. Stando a quanto riportato in Europa, la contrazione economica post lockdown avrà un impatto nettamente peggiore nel secondo trimestre più che nel primo.
Ipotesi di ripresa dal terzo trimestre
Nella speranza che non si verifichi una seconda ondata di contagi in autunno, nel terzo trimestre il motore dell’attività economica potrebbe riprendere a funzionare a pieno regime grazie soprattutto al sostegno delle politiche governative. Fanalino di coda della ripresa economica sarà indubbiamente il turismo, che assieme ad altri settori dell’economica avrà bisogno di più tempo per riprendersi, ma che comporterà delle enormi perdite per una nazione come la nostra che da sempre si sostenta soprattutto grazie alle floride stagioni turistiche.
Stime di crescita italiana fortemente a ribasso
Nonostante l’ipotesi di parziale ripresa nel secondo trimestre, le stime di crescita italiane rimangono fortemente stimate a ribasso: la spesa dei consumatori potrebbe riprendere dalla metà dell’anno, ma per tutto l’anno prossimo rimarranno depressi gli investimenti aziendali, causata da una forte incertezza nella domanda che genera inevitabilmente il bisogno di conservare liquidità qualora fra gli scenari sanitari dovesse verificarsi il peggiore.
Zona euro in forte depressione
Per quanto concerne, invece, i dati di tutta la zona euro, secondo le prime stime della Commissione Europea il Pil scenderà circa a -8.7% nel 2020, per poi risalire 6,1% nel 2021. Triste primato per l’Italia, che si attesta prima per le perdite fra tutti i Paesi della zona euro con -11,2; a seguire la Spagna con -10,9% e la Francia, con -10,6%.
Non resta che aspettare l’esito delle trattative (che verranno portate avanti da Paolo Gentiloni) sul recovery fund, il primo strumento utile nell’agevolare gli stati come l’Italia a superare lo stato di recessione nel quale versano dopo il lockdown e il fermo all’economia.