Coronavirus, Boris Johnson chiude i confini alla Spagna: “Segni di una seconda ondata”

coronavirus boris Johnson chiude alla SpagnaIl primo ministro britannico ha deciso di chiudere i confini della Gran Bretagna alla Spagna temendo che proprio da lì possa giungere una seconda ondata.

Durante il periodo di massima espansione del virus in Europa, Boris Johnson è stato uno di quelli che minimizzava gli effetti del Coronavirus. Come risultato di questa convinzione, il primo ministro britannico ha di fatto ritardato il lockdown e permesso al Covid di diffondersi maggiormente. Una scelta, dunque, che il politico ha pagato a caro prezzo, non solo in termini di sicurezza nazionale ma anche personale: Johnson infatti è stato uno dei contagiati in Inghilterra.

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Ora che la situazione sembra tornata sotto controllo, il primo ministro inglese non ha intenzione di correre nessun rischio. Proprio questa mattina, ha infatti comunicato alla nazione la decisione di chiudere il confine a chiunque provenga dalla Spagna: “Sono dispiaciuto che stiate vedendo in qualche posto segni di una seconda ondata pandemica. E’ il nostro compito, il nostro lavoro, quello di agire rapidamente ed in maniera decisa per bloccare quei viaggiatori che provengono da questi posti seminando la malattia qui in Uk”.

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Boris Johnson chiude alla Spagna, la reazione del governo iberico

Oltre a bloccare i turisti spagnoli per tutto il mese di agosto, il governo britannico applicherà un rigido protocollo per i propri cittadini di ritorno dalla Spagna. Ognuno di loro si dovrà sottoporre alla quarantena preventiva e verrà testato per la positività al Covid-19. La misura sarà applicata a tutti coloro che sono stati in Catalogna e alle Baleari, ma anche a quelli che sono stati in vacanza in altre zone della Spagna. Possibile, in ogni caso, che la quarantena sia ridotta a 10 giorni. In questo caso i turisti di ritorno rimarranno 8 giorni reclusi. Allo scattare dell’8° giorno verranno sottoposti al tampone e se risultassero negativi dovrebbero restare in quarantena solamente altri 2 giorni.

La decisione di Boris Johnson non è stata presa bene dall’omologo spagnolo. Il primo ministro Pedro Sanchez giudica la quarantena britannica ingiusta e spiega: “Nella maggior parte della Spagna l’incidenza del virus è decisamente inferiore ai numeri che si registrano in Gran Bretagna”.