Si apre oggi, sabato 1 agosto, la Solennità del Perdono di Assisi, con la Messa celebrata da padre Michael Perry, ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori.
Prima di capire come funziona e come fare per ottenerlo, è bene capire di cosa si tratti. Il Perdono di Assisi deriva dalla visione che ebbe San Francesco in una notte del luglio 1216, quando all’interno della Porziuncola vide Gesù e la Madonna circondati da una schiera di angeli.
Alla richiesta di quale grazia desiderasse, Francesco rispose chiedendo che fosse concesso il perdono completo a tutti coloro, confessati e pentiti, che si recassero in visita alla Chiesa.
Francesco si recò l’indomani dal papa Onorio III chiedendo un’indulgenza senza pagamenti o pellegrinaggi penitenziali. L’indulgenza fu concessa per un solo giorno all’anno, il 2 agosto, per liberare “dalla colpa e dalla pena in cielo e in terra, dal giorno del battesimo al giorno e all’ora dell’entrata in questa chiesa”.
L’indulgenza può essere applicata anche ai defunti
L’indulgenza, inizialmente riservata alla Porziuncola, fu poi estesa a tutte le chiese parrocchiali. La durata va da mezzogiorno del 1 agosto a mezzanotte del 2 agosto.
L’indulgenza plenaria può essere applicata non solo ai vivi, ma anche ai defunti, specialmente a coloro che dal Purgatorio possono usufruirne per lasciare le loro pene e salire in Cielo.
Ci sono diversi modi per ottenere il Perdono di Assisi, a cominciare dalla confessione. I fedeli che vogliono ricevere la remissione dei peccati possono inoltre visitare una chiesa o oratorio francescano o, in alternativa, una qualsiasi chiesa parrocchiale, fare la comunione eucaristica, pregare recitando il Padre Nostro, l’Ave Maria, il Credo e il Gloria al Padre.