Salvini attacca la Legge Zan ma i giornali sottolineano il siparietto col ragazzino cui chiede di togliere la mascherina

Intervento del leader della Lega Matteo Salvini alla Festa del suo partito a Cervia.

Un intervento in cui ha parlato dapprima della famiglia tradizionale (prendendo spunto dalla maglia indossata, con il logo dell’associazione Pro Vita e famiglia) per poi attaccare la legge Zan legata a “violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere”.

Salvini ha quindi dapprima sottolineato come nell’idea della Lega i bambini dovranno sempre avere una mamma e un papà (escludendo quindi forme di famiglia differenti): “Nell’Italia che ho in testa e che torneremo a governare ognuno è libero di vivere la sua vita come vuole, non mi interessa se una persona è omosessuale, trans o lesbica, ma io pretendo di avere il diritto di difendere il diritto dei bambini di avere una mamma e un papà senza rischiare la galera. Un bimbo viene adottato se ci sono una mamma e un papà, viene al mondo se ci sono un mamma un papà“.

Per poi attaccare la proposta di legge che molto lentamente sta procedendo (è stata presentata infatti il 2 maggio del 2018).

Una legge che dovrebbe garantire chi effettivamente è discriminato: “C’è una legge che sta andando avanti in Parlamento, che non è la priorità in questo Paese, in cui chi discrimina – fra virgolette – rischia la galera, ma per qualcuno è discriminante anche parlare di famiglia fondata sul matrimonio e sui figli che hanno bisogno di una mamma e un papà”.

La questione è che la legge sta andando avanti con estrema lentezza, a testimonianza che non pare questa una delle priorità del paese, e che è volta a difendere chi viene discriminato ma senza virgolette. E con ogni probabilità non rappresenta circostanza discriminatoria affermare che la famiglia è fondata sul matrimonio e che i figli hanno bisogno di una mamma e un papà. Quella è solo una opinabile opinione.

Ma intanto i giornali, anziché concentrarsi sul merito delle parole di Salvini, hanno preferito guardare il dito.

Sottolineando come abbia fatto salire sul palco un ragazzino e gli abbia chiesto (qualora avesse preferito, in un ambiente aperto frattanto) di togliersi la mascherina.

Per la stampa, questo è stato da sottolineare, così come la battuta sul Papeete e i complimenti al giovane prima che lasci il palco: “Non abbiamo solo una gioventù che si ammazza di canne”.

Di seguito, ad ogni modo, il video: