Botta e risposta fra conte e Zingaretti su uno dei dossier caldi di questa stagione politica. Polemico Zingaretti, che attacca Conte sulla lentezza della gestione della problematica e sull’assenza di una linea politica per risolverla
Ennesimo dossier caldo, ennesima qurelle in maggioranza: questa volta in ballo c’è l’emergenza migranti, aggravata dal contesto sanitario a rischio. Sotto il mirino Conte, dall’altra parte a reggere l’arma da fuoco Zingaretti, che si dice insoddisfatto del modo in cui il premier sta gestendo l’emergenza migranti. Il numero di sbarchi in questi giorni sta facendo alzare la guardia al governo, che ieri ha deciso di indire una riunione congiunta con i vertici della Farnesina e del Viminale: obiettivo dell’incontro stabilire una strategia con il governo tunisino che consenta il rimpatrio di immigrati irregolari attraverso l’istituzione di due voli settimanali che possano far rientrare a Tunisi almeno 320 persone al mese.
Querelle sull’emergenza migranti fra Zingaretti e Conte
Dopo il viaggio del ministro degli Interni Lamorgese in Tunisia, ora la via che si tenta di perseguire è quella di perseguire un accordo col governo tunisino; fra i punti discussi ieri, quello di presentare al tavolo delle trattative una rosa di proposte per la gestione dell’emergenza: fra le opzioni paventate quella fornire radar di controlli costieri, controllo congiunto dei confini marittimi e training specifici per le autorità costiere.
Zingaretti non lesina critiche al premier per la gestione tardiva dell’emergenza: “Siamo arrivati a questo punto perché per l’ennesima volta Conte ha deciso di rinviare. La non gestione di questo tema ha ridato fiato a Salvini e ora lo stiamo rincorrendo“, ha detto il segretario ai suoi; “qui -ha continuato – “non si vuole capire che la politica sull’immigrazione non può essere solo una questione di repressione e sicurezza. Bisogna avere un‘idea di politica economica e di politica estera. Ma tutto ciò manca”.
Dopo l’ondata di critiche giunte dal Partito Democratico, Conte ha risposto optando per la linea dura: “Non si entra in Italia in questo modo e soprattutto in questo momento di fase acuta non possiamo permettere che la comunità internazionale sia esposta ad ulteriori pericoli non controllabili. Ci sono migranti che tentano di sfuggire alla sorveglianza sanitaria: non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo essere duri e inflessibili. Stiamo collaborando con le autorità tunisine. È quella la strada”, ha spiegato il premier.
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