Un risveglio difficile per Scott Miller, che dopo 3 mesi di lotta in terapia intensiva ha perso la mamma, anche lei ricoverata per coronavirus
3 mesi di terapia intensiva e poi la terribile verità: non è stato un felice risveglio quello di Scott Miller, un fabbro di 43 anni che ha trascorso tre settimane in terapia intensiva ad Edimburgo a causa del coronavirus. L’uomo, mentre veniva messo in coma indotto, era ignaro del fatto che sua madre Norma, 76 anni, stava per morire nello stesso ospedale. Solo una settimana dopo anche il suo compagno di 69 anni è morto per coronavirus.
E’ l’unico membro della famiglia sopravvissuto
Scott aveva scoperto che la madre fosse stata contagiata il 21 marzo, quando la donna era caduta in casa e non era stata più in grado di alzarsi. Una volta giunta in ospedale è risultata positiva al coronavirus; a Scott era stato concesso di vederla in reparto ma, essendo già così malato, non ricorda nulla di quel momento.
Descrivendo il momento in cui si è svegliato dopo il coma, Scott ha detto al Daily Mail: “Quando sono arrivato, ho avuto la sensazione che qualcosa fosse successo a mamma, e quando l’infermiera me lo ha detto ero incredulo e scioccato. È stato molto difficile“.
La cognata di Scott, Sharlene Miller, ha rivelato che i medici gli avevano detto che l’uomo avrebbe potuto non sopravvivere, ragione per cui Sharlene e tutta la famiglia rimasta ha tirato un sospiro di sollievo al suo risveglio: “non credo che avremmo potuto sopportare la perdita anche di Scott. Quando siamo riusciti a parlargli e a vederlo, siamo stati euforici”.
Scott si è risvegliato in concomitanza con il blocco della città di Aberdeen, dove si trova un focolaio significativo: secondo quanto riportato da fonti scozzesi, i casi si sono raddoppiati nel giro di 24 ore.
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