E’ polemica sulle dichiarazioni di Rampini a “Stasera Italia” contro i dipendenti pubblici in “Smart working”
My dear Mr. Rampini: una replica alle violente esternazioni di @FedericoRampini sui dipendenti pubblici lazzaroni e sabotatori in #smartworking. Il mio post a denti stretti per @Linkiestahttps://t.co/Uh5kxYGeES pic.twitter.com/LF5s8aP122
— Alfredo Ferrante (@alfredoferrante) August 5, 2020
“Sabotatori della rinascita Italiana”: è così che Federico Rampini, giornalista e saggista italiano naturalizzato statunitense, ha definito i lavoratori pubblici che attualmente operano in smart working: un “esercito di lazzaroni” che “già non facevano un lavoro intelligente prima, hanno lavorato ancora meno, ancor peggio”, con “tanti di loro che hanno fatto delle vere e proprie ferie a casa“: affermazioni molto pesanti, che hanno suscitato un’ondata di critiche, prima fra tutte quella di Alfredo Ferrante, dirigente pubblico nel Dipartimento per le politiche della famiglia e blogger presso vari siti, fra cui Linkiesta, dove Ferrante ha pubblicato una lettera aperta al vetriolo a Rampini.
Le reazioni alle dichiarazioni di Rampini
Dividono le affermazioni fatte da Rampini durante la trasmissione: se da un lato la conduttrice Veronica Gentili e l’economista Cottarelli sembravano condividere le affermazioni del giornalista, dall’altro si schiera fermamente contrario Ferrante, che nella lettera pubblicata esprime a Rampini il suo dubbio circa la liceità delle sue affermazioni: “La mia domanda, dunque, è: quali fonti ha consultato, esattamente? È in grado, egregio dottor Rampini, di citare un qualche studio che possa suffragare tali affermazioni così tranchant?” andando avanti si legge ancora “quel che trovo stupefacente è l’aperto, gratuito disprezzo mostrato verso quelle lavoratrici e quei lavoratori del settore pubblico che, in condizioni difficili e molto spesso con mezzi propri, hanno assicurato la continuità amministrativa pur non potendo recarsi in ufficio”.
Durante la pausa caffè produco quanto Federico Rampini produce in una sua giornata di lavoro
— Casa Ⓜ️iki (@miki_lzz) August 5, 2020
Secondo Rampini “i sabotatori della rinascista italiana” sono i lavoratori pubblici in smart working.
Non certo i capitalisti con sede legale in Olanda. Che d’altronde gli pagano lo stipendio per fargli vomitare insulti reazionari e classisti ogni giorno.
— Ottobre (@OttobreInfo) August 4, 2020
Rampini è la voce (colta) della verità: il lockdown e lo smart working hanno spaccato il Paese in due. Da una parte chi ha perso e rischia di perdere il lavoro, dall’altra un esercito di statali (non tutti) con stipendio garantito (finché dura) e felici di starsene a casa.
— Ilaria (@IlariaBifarini) August 3, 2020
Toh, lo #smartworking abbatte la produttività del settore pubblico del 30% (oltre a creare gravi danni alla ristorazione della pausa pranzo).
Domani che fate, scoprite l’acqua calda? pic.twitter.com/ksArNqFw6Z— Antonio Bordin (@antonio_bordin) July 28, 2020
Altri invece si trovano d’accordo con le affermazioni del giornalista, sostenendo che la produzione nel settore pubblico in Smart Working è calata del 30% e che abbia aggravato problemi preesistenti all’interno delle P.A.