E’ uno “scoop” lanciato quest’oggi dal quotidiano La Repubblica:
cinque deputati – di cui non sono state comunicate le identità – hanno chiesto all’Inps il bonus da 600 euro mensili poi elevato a 1000 previsto dai decreti Cura Italia e Rilancio per sostenere il reddito di autonomi e partite Iva.
La segnalazione è partita dalla direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell’Inpas.
Nulla di illegale da parte dei cinque deputati giacché tutti i possessori di partita Iva, liberi professionisti co.co.co, oltre ad alcune categorie di autonomi, avevano diritto di accedere all’indennità.
Ma si tratta di una scelta moralmente quantomeno discutibile, se è vero che i deputati guadagnano 5.346,54 euro netti mensili più una diaria di 3.503,11 e un rimborso per spese di mandato pari a 3.690 euro (oltre 1.200 euro annui di rimborsi telefonici e da 3.323,70 fino a 3.995,10 euro ogni tre mesi per i trasporti).
Sui social in molti hanno chiesto al presidente della Camera Roberto Fico di rendere note le identità dei deputati.
Non sappiamo se la richiesta verrà accolta ma per il momento i principali leader del Governo hanno attaccato senza mezzi termini i “furbetti di Montecitorio” (così chiamati da Repubblica):
Posso dire che è una vera vergogna? pic.twitter.com/2v4ZTpitkt
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) August 9, 2020