Dimissioni di Samantha Cristoforetti: fu discriminazione? A distanza di un anno ancora tanti dubbi

A distanza di un anno il web continua ad interrogarsi sulle ragioni che hanno spinto Astrosamantha a lasciare l’aeronautica italiana. In molti sono convinti che alla base vi siano fenomeni di corruzione e discriminazione di genere. Cosa c’è di vero?

samantha cristoforetti nello spazio

A fine 2019 uno dei personaggi più rappresentativi del mondo scientifico e tecnologico italiano annunciava la volontà di non rappresentare più l’Italia ed eliminare il tricolore dalla propria tuta spaziale. Si tratta di Samantha Cristoforetti, volto noto dell’impegno Italiano nello spazio, conosciuta ed ammirata in tutto lo stivale.

Catene e sospetti

Come accade spesso nel web, alcune notizie vengono ciclicamente riproposte e talvolta colorite per fare scalpore e attirare l’attenzione, così vecchie vicende di cronaca e di costume diventano nuovo strumento di propaganda e talvolta di disinformazione.

La storia di Samantha Cristoforetti oggi torna in auge, postata e ripostata sui social in catene lunghe a morire, colorata di commenti che vale la pena approfondire

Il nodo del contendere, ovviamente, è il motivo delle dimissioni della giovane astronauta; secondo quanto riportato in questi indignati messaggi alla base ci sarebbe la rabbia di Samantha per essere stata scaricata dall’Agenzia Spaziale Italiana, che avrebbe cercato di imporre al suo posto un uomo, Walter Villadei, descritto come un raccomandato incompetente. Quanto c’è di vero in tutto ciò?

Le contraddizioni nell’ASI

All’epoca dei fatti fu ascoltato Giorgio Saccoccia, da poco presidente dell’ Agenzia, invitato proprio a chiarire in merito alla posizione di Villadei. Pur smentendo categoricamente che l’agenzia abbia mai ricevuto pressioni, Saccoccia ammette che qualcosa di anomalo ci sia stato: l’Italia, come tutti i membri dell’ESA, non può formare autonomamente i propri astronauti, ma questo è compito esclusivo dell’Agenzia Europea. Nel caso di Villadei, invece, il nostro paese ha sostenuto per intero il percorso formativo dell’uomo nuovo dello spazio italiano, alimentando pertanto i dubbi. Saccoccia non smentisce del tutto neanche la possibilità che nella discussione in seno al Comit (Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio) vi siano stati documenti in cui veniva consigliato di integrare Villadei nei piani internazionali, anche se nei documenti finali a firma del Comitato non vi è traccia dell’aviatore della Difesa.

Samanta Cristoforetti: le sue parole e il suo futuro

Nel consegnare le proprie dimissioni, Samanhta espressamente dichiarò di non essere mai stata sottoposta ad alcuna discriminazione. Ciononostante riferiva di incomprensioni con i vertici dell’agenzia di cui non ha mai svelato i dettagli.

Astrosamantha continuerà a volare: anche senza lo stemma italiano, rimane infatti parte dello staff ESA e Saccoccia già nelle interviste dello scorso anno affermava che l’Italia stava in tutti i modi lavorando per permetterle di tornare nello spazio (insieme a Villadei) già nel 2022.  La verità, ne siamo certi, non la sapremo mai. I dubbi intanto restano, soprattutto alimentati da un paese che ci ha abituati a sentirne davvero di tutti i colori