Il Coronavirus torna a far paura in Corea del Sud, 297 casi in 24 ore: chiusi bar, club e karaoke

nuovo boom di contagi in coreaLa Corea del sud deve fare i conti con una nuova ondata di contagi, oltre 1300 in una settimana tanto da spingere il Governo ad emanare nuove ordinanze restrittive

Nell’arco di pochi giorni una situazione tutto sommato tranquilla è divenuta estremamente preoccupante. Il Coronavirus è tornato a colpire la Corea del Sud con un incremento di contagi improvviso e mai così alto dall’inizio del mese di marzo. Come riferito dai Centri coreani di prevenzione e controllo delle malattie infatti, nella giornata di oggi sono stati rilevati 297 casi; ma quello che preoccupa è l’impressionante accelerazione del ritmo dei contagi nell’arco della settimana, con 1.300 casi confermati. Molti di questi registrati a Seoul, tra i fedeli delle chiese protestanti.

Preoccupano i focolai nelle chiese protestanti

Una situazione che consente di capire come nessun paese, a meno che i contagi non siano stati azzerati su un periodo di tempo sufficientemente lungo, possa dirsi fuori pericolo: infatti la scorsa settimana la Corea del Sud sembrava riuscire a tenere sotto controllo la curva dei contagi ma da giovedì si è sviluppato, attorno ad una confessione religiosa che ha radunato centinaia di fedeli, un nuovo focolaio. È accaduto nella chiesa Sarang Jeil, con 623 casi su 3275 tamponi effettuati ed altre 130 persone in attesa di ricevere i risultati.

Il governo è prontamente intervenuto con nuove ordinanze, imponendo la limitazione delle iniziative entro le 100 persone socialmente distanziate, in caso si tengano all’aperto, ed entro le 50 persone se al chiuso. Nessuno spettatore potrà assistere agli eventi sportivi mentre a Seoul è stato ordinato alle chiese di non tenere funzioni religiose i prevenza. Chiusura immediata anche di club, karaoke, buffet e pc cafè. Con un appello del goveno alla popolazione affinchè le persone rimangano a casa a meno che non sia strettamente necessario uscire.