Dopo la notizia del burofax che ha sconvolto il mondo del calcio – con Leo Messi che ha annunciato la sua volontà di svincolarsi dal Barcellona – s’è iniziato a parlare circa quale possa essere la futura meta del fuoriclasse argentino, pronto a lasciare la terra catalana che lo ha adottato ormai 20 anni or sono.
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In Italia c’è l’Inter che da tempo sogna di poter acquistare il fuoriclasse argentino.
I problemi però sono diversi:
l’ingaggio, in primo luogo, di circa 60 milioni lordi all’anno (quasi come comprare un Lukaku ogni anno)
e poi – soprattutto – c’è da vagliare la volontà del giocatore.
Pare che nei giorni passati Messi abbia chiamato Pep Guardiola – anche lui reduce da una cocente delusione in Champions League – per chiedere qualche informazione in merito al City e in merito a Manchester: una chiamata, insomma, per tastare il terreno.
Si potrebbe quindi tornare a riformare a Manchester la coppia che ha portato il Barça sul tetto d’Europa? (Dove non trionfa dalla stagione 2014/15 ed il timore per gli azulgrana è che questo trend sia destinato a continuare, date le premesse).
Secondo Repubblica:
“l’orientamento è verso squadre e società in grado di vincere subito, il cui processo verso la vittoria è già in corso: City, Inter, Psg e, in misura minore, lo United. Se opterà per un progetto vincente sin dal primo minuto, allora City e Pg sono avanti. Se pensa alla città, con la famiglia in mente, Parigi e Milano indiscutibilmente sopra Manchester. Per i giocatori: Neymar e Di María, quindi Parigi. Per i trofei sportivi: priorità alla Premier League, poi Serie A e infine Ligue 1”.
Ci sarebbe quindi il fattore allenatore: “nessuno lo conosce meglio di Guardiola, niente a che vedere con Conte (che a volte – vedi Eriksen – ha mostrato difficoltà ad inserire campioni nel suo 3-5-2, ndr) o Tuchel”.
Rimanendo al fattore allenatore, suonano importanti le parole del presidente dei Citizens, Khaldoon Al Mubarak, alle porte della stagione che segna l’ultimo anno di contratto col tecnico catalano:
“I discorsi con Pep sono naturali. Pep e io sappiamo chiaramente cosa è giusto per il club e cosa no: siamo perfettamente allineati sul futuro e su come programmare nuovi successi. Tutto si risolverà naturalmente e nel modo giusto: ci fidiamo l’uno dell’altro”.
Una rassicurazione che assume altri significati considerando la scelta di Messi di dire addio al Barça.