Oltre un milione di gatti mangiati ogni anno in Vietnam: lo sconvolgente rapporto

carne di gattoUn rapporto redatto da due Ong mette in luce gli impressionanti numeri del commercio di gatti in Vietnam, ne vengono macellati e mangiati più di un milione l’anno

Sono numeri agghiaccianti quelli che emergono da un rapporto redatto dalle Ond Four Paws e Change For Animals Foundation riguardante una serie di indagini sul traffico illecito di carne di gatto in Vietnam. Un mercato che non sembra in alcun modo ridursi ma che anzi, in virtù della pandemia da Coronavirus e della crescita della povertà, si sta espandendo senza controllo. Ed i risultati pubblicati sul rapporto lo confermano: ogni anno più di un milione di gatti verrebbero uccisi per poi essere macellati ed in seguito mangiati. Felini randagi ma anche domestici, come confermato nel rapporto, portati via dalle strade e dalle abitazioni e poi massacrati brutalmente per essere consegnati in grandi quantità al grossista. Passaggio successivo di questo commercio ‘nascosto’ è il trasporto presso il punto vendita o il macello, stipati in piccole gabbie senza cibo nè acqua. Un certo numero muore durante il viaggio, esausto per la mancanza di acqua e per le inidonee temperature; quelli che arrivano ancora in vita hanno comunque vita breve: vengono uccisi oppure picchiati a morte.

Gravi rischi per la salute

Nel paese un gatto ha un costo di 5,7 euro al chilo e la carne può essere venduta tra i 7,5 ed i 18,9 euro al chilo. Tra il 1998 ed il gennaio 2020 il consumo di gatti è stato completamente vietato ma il commercio illegale non si ferma nonostante dal 2012 chiunque trasporti un gatto deve provarne l’origine con adeguata documentazione. L’invito delle due Ong al governo è quello di ripristinare le leggi che vietano in modo esplicito il commercio di carne di gatto oltre che a proteggere, mediante adeguate norme, gli animali da compagnia dai furti. Il commercio dei felini rappresenta peraltro, alla luce di quanto accaduto a Wuhan, un potenziale pericolo per la salute umana a causa del rischio di gravi malattie.