Il 38enne deceduto è la terza vittima negli ultimi due mesi in Mongolia. L’allerta sanitaria è altissima dopo che i contagi si sono dilagati nel Paese e hanno raggiunto la Cina
Avevamo già riportato a luglio la notizia della diffusione della peste bubbonica in Mongolia e del 15enne deceduto dopo aver contratto la grave malattia infettiva. Un altro decesso è avvenuto ad agosto, quando un uomo di 42 anni è morto nella provincia di Khovd. Alle prime due vittime se ne aggiunge una terza: si tratta di un 38enne del posto.
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Si è ammalato dopo aver mangiato una marmotta infetta
L’uomo ha iniziato a manifestare una febbre altissima dopo aver mangiato nella provincia di Khovsgol una marmotta infetta, nonostante le autorità locali a luglio avessero vietato la caccia e il consumo di animali potenziali vettori della peste, in primis le marmotte.
A causare il decesso sarebbero stati i gravi problemi respiratori e cardiovascolari insorti a causa della malattia. L’uomo è deceduto mentre era attaccato ad un respiratore.
Si cerca di ricostruire le catene di contagio
Una delle principali preoccupazioni delle autorità sanitarie e politiche locali è quella di ricostruire le possibili catene di contagio. Secondo una prima stima, la vittima sarebbe entrata in contatto con all’incirca 25 persone nel distretto di Tosontsengel, che sono state obbligate ad effettuare un test per verificare o meno il possibile contagio e la presenza della malattia mortale.

Su un totale di 21, sono 17 le province della Mongolia attualmente a rischio di contagio di peste bubbonica, mentre secondo il Centro nazionale per le malattie trasmissibili, sarebbero 18 i casi sospetti. Uno degli aspetti maggiormente preoccupanti riguarda il fatto che la malattia abbia già superato i confini nazionali: secondo le segnalazioni sarebbero almeno due i decessi avvenuti in Cina. Per limitare l’ipotesi di contagio la Russia è immediatamente corsa ai ripari, optando per la vaccinazione immediata: sono infatti decine di migliaia i cittadini che sono stati vaccinati nelle zone di confine nella zona della Siberia, in particolare nelle repubbliche di Tuva e Altai.

Il centro nazionale per le malattie trasmissibili ha dichiarato a riguardo: “L’infezione delle persone è possibile, prima di tutto, quando si tagliano le marmotte dopo il bracconaggio, o attraverso i morsi di pulci infette e zecche che rimangono nelle tane dei roditori dopo la loro morte causata proprio dalla peste“.
La malattia batterica di peste bubbonica è diffusa dalle pulci che vivono su roditori selvatici come le marmotte. Il tasso di mortalità della peste è altissimo: se non trattata adeguatamente, infatti, è in grado di uccidere nel giro di 24 ore. Nella storia è oramai ‘celebre’ l’epidemia di peste nera, che uccise all’incirca 200 milioni di persone nel XIV secolo (1300).
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