È ufficiale la Missione Artemis, il piano della NASA per inviare un uomo e una donna sulla luna è in esecuzione. Il progetto avrà un costo di circa 22 miliardi e si compirà entro il 2024.
Missione Artemis, questo è il nome che è stato scelto per la nuova missione che riporterà l’uomo sulla luna, dopo l’ultima missione che risale al 1972, l’Apollo 17.
L’agenzia aerospaziale americana ha però richiesto un contributo agli Stati Uniti, 3,2 miliardi di dollari che saranno necessari per poter realizzare il sistema di atterraggio.
La missione Artemis avrà come protagonista la capsula Orion, simile a quella usata nelle missioni Apollo. Il sistema di lancio, invece, sarà lo Space Launch System (SLS), ma prima dovranno essere eseguiti tutti i test del complesso.
Di recente, lo scorso 2 settembre, è stato portato a termine il test dell’accensione (booster test) dell’SLS nel deserto dello Utah.
Mancano ancora da effettuare i test sullo stadio principale e sui quattro motori, sui quali si sta lavorando e si prevede che ulteriori prove verranno eseguite nel corso dell’autunno.
La prima missione dell’Artemis, chiamata Artemis I è prevista per il 2021 e sarà una missione senza equipaggio, mentre con l’Artemis II in programma per il 2023 verranno inviati i primi astronauti.
Lo sbarco sulla Luna si avrà poi con la missione Artemis III, in programma per il 2024, e avrà una durata di quasi sette giorni. In questo periodo l’equipaggio sarà incaricato della raccolta di campioni e condurrà vari esperimenti e prove. Ad aiutare gli astronauti nei loro compiti ci saranno le moderne tute spaziali che consentiranno loro di avere movimenti molto più fluidi rispetto ai loro predecessori delle missioni Apollo.
Le nuove tute della Nasa
In occasione delle nuove missioni spaziali, la Nasa ha sviluppato e sta continuando a migliorare delle nuove tute per consentire non solo dei movimenti più fluidi, ma anche per garantire la maggiore sicurezza possibile all’equipaggio.
Secondo quanto comunicato ufficialmente dall’agenzia aerospaziale la nuova tuta, Exploration Extravehicular Mobility Unit (xEMU) è progettata in modo da tollerare pressioni e temperature estreme (fino a ±250 °F ovvero da -156 °C fino a +121 °C circa), nonché di resistere a radiazioni e prevenire eventuali contaminazioni.
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L’impiego di nuovi materiali permetterà agli astronauti di muovere più agevolmente le braccia e quindi di compiere più facilmente operazioni come il sollevamento degli oggetti.
Artemis III: la missione
Il lancio effettuato con il nuovo sistema SLS consentirà all’equipaggio di percorrere all’incirca 240 mila miglia, fino a portarli nell’orbita lunare. Dopo essere arrivato in orbita l’equipaggio si potrà trasferire su uno dei sistemi di atterraggio, o in alternativa attraccare al Gateway per poi poter scendere sulla superficie. Al completamento della missione, gli astronauti faranno ritorno al Gateway e poi potranno ripartire per la Terra.
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La missione Artemis utilizzarà il Modulo di Servizio Europeo realizzato dall’ESA (Agenzia Spaziale Europea), grazie a questo gli astronauti nel loro modulo abitativo avranno tutto il necessario per sopravvivere: aria, acqua, elettricità e controllo della temperatura.