Nessuna indipendenza per la Nuova Caledonia: i cittadini hanno votato al referendum e per la seconda volta consecutiva ha vinto il no
Niente da fare, dopo il secondo referendum è arrivata l’ulteriore nuova conferma. La Nuova Caledonia resterà francese: sono stati i cittadini ha decidere, votando con netta predominanza per il no all’indipendenza. Questo territorio, un arcipelago del Pacifico ubicato a circa 16mila km di distanza da Parigi e decisamente molto più vicino all’Australia, rimarrà quindi controllato dalla Francia. Circa 180mila elettori sono stati chiamati al voto e hanno partecipato in moltissimi, anche in seguito alla campagna mediatica avviata da mesi in tutto l’arcipelago: i 304 seggi sono stati aperti alle 18 locali, le 9 italiane, con quasi l’80% dei votanti (il 79,63%) ad un’ora dalla chiusura delle urne, un dato di 6 punti superiore a quello del precedente referendum datato 2018. Allora il no vinse con il 56,7% mentre questa volta con il 53% dei voti. La Nuova Caledonia, caratterizzata da importanti riserve di nichel, è possedimento francese dal 1853 e si trova a sud di Vanuatu, a nord della Nuova Zelanda e a ovest delle Figi, mentre dista 1500 km dalla costa australiana. Il francese è la lingua ufficiale anche se si parlano in alcune zone le lingue regionali, e si utilizza il franco come moneta ufficiale. La gestione amministrativa è affidata ad un Alto commissario e ad un congresso territoriale con un senatore e due deputati eletti dal Parlamento francese, per rappresentare i cittadini.
La reazione del presidente francese Macron
Macron ha replicato all’esito del referendum sottolineando che il Paese accoglie “con un profondo sentimento di riconoscenza e di umiltà” il risultato del referendum. “Gli elettori si sono espressi e hanno in maggioranza confermato il loro auspicio di mantenere la Nuova Caledonia in Francia. In quanto Capo dello stato, accolgo questo segnale di fiducia nella Repubblica con un profondo sentimento di riconoscenza. E ne accolgo al tempo stesso i risultati con umiltà”.