Fratelli tutti: l’enciclica del Papa contro i “nazionalismi chiusi, esasperati, risentiti e aggressivi”

papa enciclica fratelli tutti

Nella terza enciclica dal titolo ‘Fratelli tutti’ Papa Francesco dedica un pensiero alla fratellanza universale. 

Fratelli tutti‘ è la terza enciclica che Papa Francesco ha firmato proprio ieri in occasione della ricorrenza di San Francesco d’Assisi. E proprio da un’esortazione di San Francesco il Papa ha tratto ispirazione per il titolo di questa nuova enciclica.

Questa enciclica è stata scritta dal Papa nel periodo della pandemia ed esorta tutti a far leva sulla solidarietà. Il punto cardine della lettera del Papa è abbattere i confini geografici, le barriere culturali e spaziali che ci separano gli uni dagli altri.

Traendo spunto dalle parole di San Francesco d’Assisi, Papa Francesco esorta la società a ritrovare lo spirito di fraternità e amicizia, abbattendo le frontiere. In accordo con il Papa la pandemia è riuscita a far uscire allo scoperto le nostre debolezze e soprattutto “è apparsa evidente l’incapacità di agire insieme“.

La mancanza dell’integrazione: un ritorno ai conflitti del passato

A ostacolare la diffusione del sentimento di fratellanza è in primis la società in cui viviamo. Il Papa fa luce sulla situazione attuale spiegando che dopo tante guerre, sembrava essersi aperto uno spiraglio verso l’integrazione. Speranza, questa, diventata però sempre più flebile a causa di quello che il Santo Padre definisce un vero ‘ritorno all’indietro‘ della storia.

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Si accendono conflitti anacronistici che si ritenevano superati” leggiamo nell’enciclica e poi ancora “risorgono nazionalismi chiusi, esasperati, risentiti e aggressivi“. Per il Papa, dunque, l’unità nazionale tende a prevaricare e nascosta dietro quello che appare come un sincero interesse per la propria nazione c’è in realtà un’ideologia egoistica.

Il Papa cerca di far luce su una problematica resa ancora più aspra dalla globalizzazione stessa, poiché questa società che “ci rende vicini, non ci rende però fratelli“. La globalizzazione in sé invece di unire tende a dare maggiore potere in mano ai ‘forti’ e rendere ancora più vulnerabili i ‘deboli’ e la politica sembra arrendersi a quelli che nell’enciclica vengono definiti “i poteri economici transnazionali che applicano il divide et impera“.

I flagelli dell’umanità: la pandemia da Covid-19

Come ricorda il Papa, questa pandemia non ha fatto che ricordarci che “nessuno si salva da solo, che ci si può salvare unicamente insieme“. Ora più che mai il dilagarsi di una pandemia senza controllo deve portarci a riflettere.

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In una società che si spinge sempre di più verso la riduzione dei costi umani l’arrivo della pandemia costringe a riconsiderare perfino il valore stesso della vita. È necessario un cambiamento, o forse è già in atto poiché come si legge nell’enciclica “Il dolore, l’incertezza, il timore e la consapevolezza dei propri limiti che la pandemia ha suscitato, fanno risuonare l’appello a ripensare i nostri stili di vita, le nostre relazioni, l’organizzazione delle nostre società e soprattutto il senso della nostra esistenza“.