Il Codacons avvia un ricorso al Tar contro l’obbligo delle mascherine all’aperto imposto dalla regione Lazio. Sgarbi è il primo firmatario
“Il Codacons sostiene tutte le misure idonee a contrastare la diffusione dell’epidemia Covid-19, e a far calare la curva dei contagi. Contesta però la natura assoluta e generalizzata del provvedimento, nella misura in cui non prevede condizionalità e limiti applicativi”: è così che il Codacons, Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, giustifica il ricorso al Tar contro l’ordinanza emanata dalla regione Lazio riguardante l’obbligo di mascherina anche all’aperto.
Il ricorso al Tar contro la decisione di Zingaretti
Il Codacons, dunque, nella persona di Carlo Rienzi, si lancia all’attacco delle disposizioni di Zingaretti, contro il quale ha deciso di avviare un ricorso raccogliendo sul sito le pre adesioni: “una misura […] che nella sua concreta applicazione – nella misura in cui non prevede condizionalità – appare francamente abnorme: se ci si trova soli, in un bosco o in un giardino, perché mai dovrebbe essere necessario indossare tali dispositivi? Ecco, in sintesi, la critica che si rivolge a questo e a simili provvedimenti: invece di restringere la portata applicativa alle situazioni e ai luoghi in cui esista un reale pericolo di contagio, estende pericolosamente l’ambito di applicazione anche a circostanze e situazioni in cui questo pericolo semplicemente non esiste”, si legge sul sito dell’associazione.
Nel Lazio introduciamo l’obbligo di mascherina all’aperto. Ho appena firmato l’ordinanza. Di fronte all’aumento della curva dei contagi dobbiamo alzare il livello di guardia e di prevenzione. La sicurezza prima di tutto
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) October 2, 2020
Vittorio Sgarbi come primo firmatario
Il primo firmatario del ricorso è stato il deputato e critico d’arte Vittorio Sgarbi, che ieri ad Adnkronos non ha lesinato critiche né parole dure nei confronti dell’ordinanza di Zingaretti: “Occorre agire immediatamente, con strumenti legali e incriminare Zingaretti per attentato alla Costituzione italiana. Bisogna denunciarlo perché limita le nostre libertà”, ha dichiarato, aggiungendo “le sue sono solo formule di presunta garanzia, formule che non hanno nessuna efficienza di tutela. Invenzioni e basta. Se io cammino da solo per strada chi rischio di contagiare? È come se si imponesse ad una persona che dorme da sola di mettersi il preservativo”, ha concluso.
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