Gli abitanti del villaggio hanno chiesto disperatamente aiuto mentre il gigantesco animale trascinava il bambino nell’acqua
(ATTENZIONE: immagini forti che potrebbero urtare la vostra sensibilità)
Terribile incidente vicino al lago Vittoria a Mbita, in Kenya, dove un ippopotamo è stato filmato mentre trascinava nell’acqua un ragazzo per sbranarlo. Vani i tentativi da parte degli abitanti di lanciare grosse pietre contro l’animale per farlo desistere e lasciar andare la sua “preda”.
La dinamica dell’attacco
Secondo quanto riferito dai testimoni, il ragazzo stava giocando con altri coetanei sulla riva del fiume mentre alcuni adulti erano intenti a lavare i panni vicino al lago. Ad un certo punto un ippopotamo è spuntato fuori dall’acqua, afferrando la giovane vittima e trascinandola dentro l’acqua. Un video recentemente condiviso sui social media mostra gli abitanti terrorizzati che urlano di paura, mentre alcuni di loro tentavano di avvicinarsi alla riva lanciando pietre e tronchi contro l’ippopotamo nel tentativo di salvare il bambino.
Questi attacchi contro l’animale, tuttavia, non hanno dato l’esito sperato, in quanto l’ippopotamo per difendersi si è tuffato sotto l’acqua trascinando con sé la vittima. Le autorità locali, purtroppo, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del ragazzo, il cui corpo è stato recuperato e portato a riva oramai senza vita.
Frequenti gli attacchi da parte degli ippopotami aggressivi
Come riportato dal Kenya Wildlife Service, i casi di attacchi da parte degli ippopotami sono sempre più frequenti e segnalati lungo le spiagge di Rachuonyo North, Suba e Mbita. Secondo quanto riferito da un abitante del posto, a giugno tre persone sono state aggredite da un branco di ippopotami, riportando in seguito gravi ferite: “Negli ultimi quattro mesi, gli ippopotami hanno terrorizzato i residenti e reso impossibile ai pescatori di pescare la sera”, ha aggiunto.
Il presidente del Suba South Beach Management Unit Network, William Onditi, ha chiesto al Kenya Wildlife Service di posizionare una squadra di soccorso nelle vicinanze qualora si verificassero ulteriori attacchi: “Dovrebbero essere sempre presenti ufficiali che possano domare gli animali ogni volta che escono dall’acqua” ha detto, specificando che “gli ufficiali possono usare le loro pistole per riportarli in acqua, in quanto i civili, essendo sprovvisti di armi, non hanno la capacità di poterlo fare”.
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