Un articolo pubblicato su Affari Italiani in cui si leggono insulti a De Luca e parole non proprio favorevoli sui napoletani ha generato una bufera.
Sta facendo discutere, e non poco, un articolo pubblicato su ‘Affari Italiani‘ in cui si commenta la richiesta di aiuto della Campania al governo per l’emergenza sanitaria. Saprete infatti che proprio la Regione del sud Italia è quella che al momento è maggiormente colpita dalla crescita dei contagi. Nell’articolo si comincia con delle considerazioni sul governatore campano De Luca, per il quale il redattore scrive di aver sempre provato una forte simpatia. Tuttavia, aggiunge, si è reso conto di essersi sbagliato.
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Il redattore spiega il perché del suo cambio d’opinione e racconta anche il momento esatto in cui si è reso conto che sbagliava: “L’ho capito quando il governatore, rieletto in Campania, disse la famosa frase della vergogna: ‘Quando noi chiudevamo altrove si facevano iniziative pubbliche: Milano non si ferma, Bergamo non si ferma, Brescia non si ferma. Poi si sono fermati a contare migliaia di morti’, pronunciava, tronfio”. Commentando la situazione d’emergenza attuale in cui si trova la Campania, dice inoltre: “Oggi vediamo se c’è un modello De Luca. No, non c’è. Punto”.
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“De Luca rimane un uomo di merda”: l’attacco del redattore di ‘Affari Italiani’
Sembrerebbe che si tratti di un attacco personale a De Luca, tanto che nel prosieguo dell’articolo leggiamo: “Ieri De Luca è andato a piangere a Roma perché aiuti la Campania, o sarà una nuova ‘Lombardia‘. Sbagliando, ancora una volta, perché la Lombardia ha fatto da sola. Ha comprato da sola le mascherine e tutto il resto. Ha fatto da sola un sacco di errori, intendiamoci. Ha chiesto ai propri cittadini di donare per l’ospedale in Fiera, e i cittadini hanno donato”.
Nel continuo dell’articolo, però, sembra che l’attacco abbia a che vedere più che altro con una rivalità tra regione del nord e regione del sud, una specie di rivalsa: “con la seconda ondata speriamo che rimanga ancora vuoto. Invece in Campania gli ospedali Covid sono vuoti perché non hanno ricevuto il collaudo. Metodo De Luca e coglione io che mi stava simpatico”. Lo sembra soprattutto quando dice che la sua parte irrazionale vorrebbe che gli ospedali venissero negati ai campani: “la mia parte irrazionale mi dice che no, è un errore, perché non si deve permettere che il modello chiagni e fotti, e fotti me mentre ridi dei miei morti, sia validato”.
Ma c’è di più, perché la parte irrazionale, che vuole tenere a bada ma nel frattempo lascia parlare a tutta la Nazione, dice anche altro: “La mia parte irrazionale dice: andate a fanculo, l’ospedale in Fiera l’abbiamo fatto con i nostri soldi, e ci avete pure preso in giro, irrisi. Ci avete fatto passare per pirla. E adesso però andate a Roma a frignare che non ce la farete, che finirete come la Lombardia, dopo averci riso dietro. Però la Lombardia ha quasi tremila terapie intensive, e voi niente, nisba, quattro posti manco agibili“. La conclusione in sostanza è che questa parte irrazionale dev’essere repressa e che in effetti è giusto offrire spazio negli ospedali e nelle terapie intensive a tutti gli italiani, perché siamo tutti fratelli e volemose bene, però il giudizio sul governatore campano non cambia: “De Luca rimane un uomo di merda”.
La rettifica del redattore
Una volta letto il sunto del suo articolo su ‘Dagospia‘, il redattore in questione ha voluto rettificare, specificando che il suo non è un attacco ai campani e che non vuole passare per razzista. Ecco cosa scrive: “Caro Dago, mi pare che la sintesi che hai fatto del mio articolo per Affaritaliani.it Milano sia stata un po’ troppo…’stringente’. Io non ho mai detto che non bisogna curare i campani: anzi dico per ben due volte che ha fatto bene Fontana a mettere a disposizione l’ospedale in Fiera. Dico però che irrazionalmente, da lombardo, mi è venuta in mente quella frase che fece dire a un consigliere del Movimento 5 Stelle (post pubblico su Facebook) che De Luca è un uomo di merda”.