“Il sistema è saturo e la situazione peggiorerà con l’aumentare dei contagi”, per il virologo dell’Università di Padova, Andrea Crisanti, non ci sono prospettive rosee all’orizzonte.
Secondo quanto affermato dal virologo Andrea Crisanti, con l’aumentare del numero di contagi, il sistema di sorveglianza basato sul tracciamento dei contatti e la possibilità stessa di fare tamponi si riduce. La conseguenza è quella che il virologo definisce come l’ingresso in un “circolo vizioso” dal quale non si potrà uscire.
Nelle sue dichiarazioni rilasciate nel corso del programma Studio24 di RaiNews, Crisanti ipotizza l’aumento dei casi a 10 – 12 mila al giorno nei prossimi 15 giorni. Il rischio, secondo il virologo dell’Università di Padova, è aumentato dal fatto che il “sistema è saturo” e la capacità di tracciare i contatti è ridotta proprio dall’aumento dei contagi.
Crisanti afferma anche che le misure adottate sembrano volte a “inseguire il virus e non ad anticiparlo“, questo è il problema più grave che ci troviamo ad affrontare. Secondo il parere del virologo, infatti, “avremmo dovuto imparare molte cose dalla prima ondata“.
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Con l’aumentare dei casi, il sistema sanitario rischia di essere messo ancora una volta a dura prova, Crisanti fa notare che i numeri che si registrano nelle “terapie intensive sono in ritardo di una settimana” e aggiunge che con l’aumento dei contagi i numeri sono destinati a peggiorare.
“Dovremmo concentrarci sul bloccare la trasmissione”
Per il virologo il fulcro del problema è il fatto che non ci si sta focalizzando abbastanza sulle misure volte a bloccare la diffusione del Covid-19. La sua maggiore preoccupazione, infatti, è legata al fatto che non è possibile mettere in quarantena tutti coloro che hanno avuto contatto con persone risultate positive.
Portando ad esempio la situazione in Veneto, Crisanti spiega, che a fronte di 366 nuovi casi sono stati posti in isolamento 660 persone. Considerando, però, che ogni caso ha una media di 10-15 contatti, le persone che vengono poste a tutti gli effetti in isolamento sono solo il 5% del totale di quelli che hanno avuto un contatto con i positivi.