Nuovo scivolone di Salvini: protesta contro la polizia in casa per le feste ma è una bufala

Dopo aver alimentato una bufala sul nuovo dpcm gli stessi sostenitori di Salvini sollevano forti critiche, invitandolo a lamentarsi di meno su Twitter e a fare opposizione seriamente

Nel testo del nuovo dpcm, recante le misure di contrasto alla diffusione del Covid-19, Conte e Speranza hanno inserito un articolo inerente una forte raccomandazione ad evitare feste private in casa che prevedano, in particolare, l’ingresso nell’abitazione di più di sei persone. Una raccomandazione, appunto, e non un obbligo: su questo punto, infatti, il testo del decreto è esplicito, ma Matteo Salvini sembra non prestare attenzione o, forse, non lo ha semplicemente letto.

Uno scivolone dopo l’altro

Il leader della Lega ha infatti creato un enorme caos attorno ad un errore di lettura, pubblicando su Twitter un commento dal piglio ironico nel quale scrive: “Non più di sei persone a casa di ciascuno… Perché sette porta sfortuna? Togliamo la Polizia dalle strade e la trasformiamo in Psico-Polizia per controllare i condomini??? Neanche George Orwell sarebbe arrivato a tanto, siamo alla follia, rileggiamoci ‘1984“.

Un polverone più che inutile, su cui lo stesso Conte ha dovuto fare chiarezza proprio in riferimento alla polemica sterile che si era creata: nella dichiarazione di ieri pomeriggio in diretta il Presidente del Consiglio, fra le varie cose, ha infatti specificato: “Non manderemo le forze di polizia nelle abitazioni private, però dobbiamo assumere comportamenti prudenti per gestire la fase”aggiungendo e “Dobbiamo migliorare i comportamenti anche in abitazioni private, l’evoluzione della curva si è innalzata soprattutto per dinamiche in ambito famigliare e amicale. Dobbiamo indossare mascherine se ci si avvicina a persone fragili, se si ricevono ospiti e vi invitiamo a limitare il numero di ospiti non più di sei e di non svolgere feste e party in casa, sono situazioni di insidie pericolose”.

Nonostante il leader del carroccio se la sia cantata e suonata da solo, ha continuato imperterrita a battere sul punto, questa volta da una prospettiva esattamente opposta a quello che aveva affermato, sbagliando, nel tweet precedente.

Insomma, un altro scivolone di Salvini, che forse, come gli hanno suggerito i suoi stessi sostenitori, dovrebbe studiare un po’ di più e impegnarsi in un’opposizione più costruttiva e, soprattutto, lontana da Twitter. Non è un caso che addirittura la Treccani sia arrivare a creare un neologismo a riguardo: “Salvinata”, alludendo alle uscite tipiche del leader leghista fatte solo per accaparrarsi un paio di voti.