Bimbo riacquista la vista grazie ad una terapia genica innovativa: “Finalmente riesco a vedere le stelle”

Il primo trattamento di cecità con terapia di sostituzione genica è andato a buon fine in Canada: adesso un bimbo può vedere le stelle.

In Canada un bambino su 3.500 soffre di retinite pigmentosa, una forma di cecità parziale causata dal malfunzionamento della retina. L’occhio di chi ne soffre non è in grado di convertire i segnali luminosi in impulsi elettrici, dunque chi ne soffre è incapace di vedere la notte e di distinguere bene le forme. Per contrastare questo problema, il governo canadese ha approvato la terapia di sostituzione genica. In sostanza vengono presi dei geni vitali e iniettati nella parte di retina che non è attiva. Il gene permette dunque la produzione delle proteine necessarie per convertire la luce in impulso elettrico nel nervo ottico.

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La prima terapia è stata effettuata sul piccolo Sam, un bimbo di soli 8 anni. Il piccolo era incapace di vedere il cielo in giorni nuvolosi e di vedere le stelle di notte. Inoltre quando la luminosità del giorno andava via, per lui era complicato vedere oggetti e distinguere le forme. In un’intervista rilasciata alla ‘CTV News‘, ad esempio, il bimbo aveva spiegato: “Delle volte devi camminare durante la notte e non riesci a vedere le cose, quindi ci sbatti”.

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Bimbo guarito dalla cecità parziale con una nuova terapia: “Adesso riesco a vedere le stelle”

La terapia genica ha funzionato perfettamente con Sam, il quale ora riesce a vedere perfettamente in qualsiasi condizione di luce. Felice, il piccolo ha dichiarato che la cosa più bella è stata poter vedere la volta celeste: “Non avevo mai visto le stelle prima e nemmeno gli aerei volare di notte”. Dopo il successo del primo trattamento i medici sono pronti ad aiutare altri due fratelli affetti dalla stessa problematica visiva. Se il trattamento dovesse rivelarsi affidabile per tutti ci troveremmo di fronte ad una soluzione per la retinite pigmentosa. Con il passare degli anni, infatti, chi ne soffre vede ridursi progressivamente il campo visivo.