Spara alla moglie con un fucile a pompa e la uccide: “Durante il lockdown sono impazzito”

Un venditore di armi ha perso la testa durante il lockdown ed ha ucciso la moglie con un colpo di fucile a pompa.

Il 51enne Peter Hartshorne-Jones è sotto processo per aver ucciso la moglie lo scorso maggio. Secondo quanto emerso dalla ricostruzione processuale, l’uomo senza alcuna apparente ragione ha preso il fucile a pompa che aveva in casa, lo ha caricato ed ha sparato alla moglie nello stomaco mentre dormiva. Come se si fosse svegliato da una specie di stato di incoscienza, pochi istanti dopo aver sparato alla moglie ha chiamato i soccorsi.

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L’uomo si è anche denunciato alla polizia. Nella chiamata in cui spiegava cos’era successo era chiaramente in stato di shock ed ha detto: “Mi dispiace. Non lo so cosa mi ha preso. Non volevo ucciderla”. Nelle scorse ore si è tenuta l’udienza preliminare del processo, durante la quale l’avvocato di Peter ha presentato una richiesta di diminuzione dell’accusa per incapacità di intendere e volere. Il giudice ha valutato la proposta sulla base della documentazione messa agli atti e l’ha accolta.

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Spara alla moglie con uno shotgun: “Colpa del lockdown”

Il legale ha presentato delle perizie psichiatriche che dimostravano come l’uomo fosse affetto da disturbi già prima del lockdown. Nel corso della quarantena ha chiamato il numero delle emergenze quasi quotidianamente per 42 giorni. I paramedici sono giunti nella sua abitazione 29 volte, appurando che i suoi problemi di salute erano legati principalmente a crisi di ansia o stress.

Sebbene non sia stata accettata l’incapacità d’intendere  e volere, il giudice ha accettato l’attenuante dei problemi psichici. Nello stabilire che l’uomo verrà processato per omicidio colposo e non intenzionale, infatti ha detto: “Ciò che ho compreso è che era affetto da una depressione duratura che è peggiorata durante il periodo del Coronavirus”.