Dpcm anti contagio 18 ottobre, Giuseppe Conte in diretta su Facebook: tutti i dettagli sulle nuove norme

In attesa di sentire le parole di Giuseppe Conte in diretta Facebook, emergono i dettagli del nuovo Dpcm.

Un Dpcm che – in merito alla movida – darà ai sindaci la possibilità di chiudere strade e piazze particolarmente frequentate alle 21, stabilendo di fatto dei “coprifuoco” locali.

Stop a tutti gli sport da contatto, anche dilettantistici, mentre in merito all’eventuale chiusura piscine e palestre si stabilirà di fatto settimana prossima.

Per quanto riguarda la scuola, alle superiori prevista didattica a distanza, alternata a quella in presenza, l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e l’ingresso in ogni caso non prima delle 9.00.

Ma scendiamo nel dettaglio:

per quanto riguarda le chiusure disposte dai sindaci, come già accennato, i primi cittadini possono disporre la chiusura al pubblico, dopo le ore 21.00, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento.

Per quanto riguarda lo sport, sì all’attività sportiva e motoria all’aperto ma stop agli sport da contatto, anche dilettantistici. Rimancono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale o regionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP).

Per quanto riguarda le scuole, nella bozza del dpcm si legge: “Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione della didattica incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.00”.

Per quanto riguarda le università, in base all’andamento del quadro epidemiologico verranno sviluppati piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari in presenza e a distanza in funzione delle esigenze formative.

Per quanto riguarda bar e ristoranti le attività dei servizi di ristorazione sono consentite dalle ore 5.00 sino alle ore 24.00 con consumo al tavolo, e con un massimo di sei persone per tavolo, e sino alle ore 18.00 in assenza di consumo al tavolo. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio.

Per quanto riguarda cinema e teatri, rimangono aperti con il numero massimo di 1000 spettatori per spettacoli all’aperto e di 200 spettatori per spettacoli in luoghi chiusi per ogni singola sala.

Le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono consentite dalle ore 8.00 alle ore 21.00.

Vietate le sagre e le fiere di comunità, occasione di grandi assembrati, così come sono sospese tutte le attività convegnistiche o congressuali (ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza) mentre per quanto riguarda le cerimonie pubbliche, si svolgeranno nel rispetto dei protocolli e linee guida vigenti.

Per quanto riguarda palestre e piscine Giuseppe Conte ha chiarito in diretta su Facebook: rimarranno aperte ma i luoghi verranno particolarmente controllati, giacché è emerso che non vengano seguite le norme in maniera pedissequa. In caso di costanti violazioni dei protocolli, si procederà con la chiusura.

Dpcm anti contagio 18 ottobre, divergenze tra Regioni e Governo: alle 18 parla Giuseppe Conte in tv

decreto coronavirus calcetto

Dopo due giorni di anticipazioni, voci ed ipotesi, emerge l’orario in cui si avranno certezze in merito al nuovo Dpcm anti contagio:

alle 18 infatti il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlerà in tv, al termine del vertice – ancora in corso – tra i rappresentanti delle Regioni e il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia.

Palestre aperte, chiusura dei locali alle 24 (come avviene adesso), medici di famiglia coinvolti in tamponi rapidi e test salivari da svolgere in farmacia: è quanto chiedono le Regioni al Governo. “Proposte di buon senso che confidiamo vengano approvate” secondo il governatore della Liguria Giovanni Toti.

Il Governo recepirà le richieste delle Regioni, discretamente distanti dalle misure ipotizzate negli ultimi tempi?

L’ala più rigorosa dell’esecutivo infatti vorrebbe il già citato coprifuoco, con la chiusura dei ristoranti alle 22. Le Regioni chiedono di mantenere l’orario di chiusura alle 24. Possibile che alla fine si opti per le 23. Per bar e pub, invece, l’orario di chiusura potrebbe essere alle 21. C

Da capire invece  la questione relativa alle palestre e alle piscine.

Fonti del ministero dello Sport all’Ansa hanno dichiarato: “Come settore hanno affrontato ingenti spese per adeguare i propri spazi ai protocolli di sicurezza, e che nessuna evidenza scientifica denuncia focolai in relazione all’allenamento individuale nei luoghi controllati”..

Dpcm anti contagio, nuovi dettagli: no alla chiusura dei parrucchieri, nì a quella delle palestre

ARTICOLO 17 OTTOBRE: Novità sul fronte Dpcm.

Dopo le anticipazioni di cui abbiamo scritto ieri sera, emergono nuovi dettagli su quelle che saranno le nuove normi anti contagio.

Innanzitutto, parrebbe che non saranno destinati a chiudere negozi di parrucchiere e centri estetici.

Allo stesso modo, non è certa la chiusura (si sta valutando) di palestre e piscine oltre che la sospensione degli sport di contatto dilettantistici: una nuova stretta arriverà, ma non si sa ancora in cosa consisterà esattamente.

il ministro roberto speranza

Intanto, durante il vertice governo-Regioni in vista del nuovo Dpcm, il ministro per la Salute Roberto Speranza ha dichiarato: “Se guardo i numeri degli altri Paesi le nuove misure sono necessarie per evitare di arrivare a quei livelli”.

Aggiungendo quindi: “L’idea di base è l’irrigidimento delle misure con una distinzione di base tra attività essenziali e non essenziali perché abbiamo necessità di limitare i contagi. Interveniamo adesso con più forza sulle cose non essenziali per evitare di dover incidere domani sull’essenziale che per il governo è rappresentato da lavoro e scuola. Se decidiamo come governo di chiedere a qualche comparto di cessare o limitare le proprie attività ci facciamo carico del ristoro”.

Per certo sarà colpita la c.d. “movida” (che – a quanto pare – è il capro espiatorio in tempo di pandemia): “Sulla movida potremmo fare uno sforzo in più, valutiamo se è il caso di una una stretta sugli orari serali per evitare assembramenti”.

In merito a trasporti e lavoro: “Lavoriamo insieme sui trasporti. Serve una mossa netta sullo smart working, direi di arrivare anche al 70-75%”.