Il nuovo Dpcm annunciato ieri sera dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, prevede l’introduzione di nuove misure per cercare di arginare la diffusione dei contagi da coronavirus.
La curva è tornata a preoccupare nelle ultime settimane, ed è per questo che l’esecutivo giallorosso ha voluto imporre delle restrizioni, che riguardano movida, sport, manifestazioni pubbliche (come ad esempio le sagre, ndr) e la didattica a distanza nelle scuole, che sarà alternata a quella in presenza.
Si è parlato molto del “ruolo” dei sindaci, dato che la concessione di poteri (chiudere strade e piazze in caso di assembramento) da parte di Conte è apparsa a molti – anche all’ANCI, ndr – una sorta di “scaricabarile”.
Non a caso alcuni tra i primi cittadini italiani hanno voluto replicare a quanto affermato dal Presidente del Consiglio.
“Il Governo nazionale non può minimamente pensare di scaricare sui sindaci funzioni e responsabilità, dopo mesi durante i quali il ruolo delle amministrazioni locali è stato a dir poco sottovalutato”, è il pensiero espresso su Facebook dal sindaco di Monte San Biagio, Federico Carnevale.
Gori, sindaco di Bergamo: “Norma inattuabile”
“Lasciare sulle spalle di noi sindaci la scelta delle zone dove imporre e controllare il coprifuoco è impossibile – scrive Dario Nardella, sindaco di Firenze – Il Governo corra ai ripari”.
“La situazione coronavirus è complicata richiede l’impegno di tutti – twitta invece il sindaco di Latina, Damiano Coletta – Hanno però ragione Antonio De Caro, Dario Nardella e gli altri sindaci a dire che il peso del coprifuoco non può essere lasciato solo ai Comuni”.
Parla di scarico di responsabilità anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, che precisa come la norma sia anche “inattuabile con le sole (scarse) forze di polizia locale”.