Se cambiare idea è sinonimo di intelligenza, i politici nostrani – di destra, di centro e di sinistra – sono intelligentissimi.
Capita spesso di notare incoerenze nei discorsi di parecchi esponenti della politica tricolore.
Stavolta riportiamo il cambiamento di pensiero – legittimo, per carità – del leader di Azione, Carlo Calenda.
Domenica ha annunciato a Che tempo che fa la sua intenzione di candidarsi come sindaco di Roma.
Nel 2018, nel corso di un’iniziativa con Paolo Gentiloni e Francesco Rutelli, sembrava pensarla in ben altra maniera:
“Neanche morto, mi piace fare altre cose. Devo essere chiaro: se utilizzassi il lavoro fatto per il tavolo su Roma per candidarmi a sindaco di Roma sarei un cialtrone e non lo farò”.