A Praga infiammano le proteste contro le rigide restrizioni anti covid e contro lo stop agli eventi sportivi. Chieste pubblicamente le dimissioni del premier Igor Matovic
Dilagano le proteste a Praga, dove duemila manifestanti sono scesi in piazza per protestare contro le rigide normative anti covid imposte dal governo. La polizia, intervenuta per sciogliere la protesta, si è scontrata fortemente con i contestatori.
Il Paese con il maggior numero di contagi per abitante
La Repubblica Ceca, nonostante l’organizzazione del suo sistema sanitario, sta soffrendo fortemente per gli altissimi contagi che stanno dilagando nella nazione. Attualmente, infatti, è il Paese europeo con il maggior numero di contagi per abitante: l’altro ieri ci sono state oltre mille contagi su 10,7 milioni di cittadini. Un tasso di contagio ben dieci volte superiore di quello della Germania.
Il governo, nel frattempo, nella speranza di rallentare l’epidemia, ha varato norme molto stringenti, come, ad esempio, la chiusura h24 di ristoranti e bar e l’impossibilità di consumare alcolici all’aperto. Fra gli stop varati compare quello alle attività sportive e la relativa chiusura delle strutture, decisione che ha fatto particolarmente infiammare gli animi delle tifoserie di hockey e del calcio, quasi tutte vicine agli ambienti di estrema destra.
Gli scontri fra manifestanti e forze dell’ordine
Piazza della Città Vecchia a Praga è diventato un campo aperto di scontro fra i manifestanti e le forze dell’ordine, che hanno dovuto fare ricorso a gas lacrimogeni e idranti per rispondere agli attacchi dei manifestanti che hanno lanciato pietre e petardi. Secondo alcuni media locali ci sono vari feriti.
I contestatori hanno chiesto le dimissioni del ministro della Salute Roman Prymula e del premier Igor Matovic, oltre che la rimozione dell’obbligo di indossare mascherine e della chiusura di scuola, bar e ristoranti, e alle tv locali hanno dichiarato: “”Se la pandemia precipita è colpa del governo che non si è mosso a dovere”.
La manifestazione è stata interrotta in quanto superava di gran lunga il numero massimo consentito, ossia 500 persone.
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