Il padre è stato un tutt’altro che prolifico difensore.
Quasi 700 gare con le quattro squadre di club in cui ha militato (Monaco, Parma, Juventus e Barcellona), 13 marcature per lui.
Difensore elegante e forte fisicamente, Lilian Thuram non aveva nel senso del gol la sua caratteristica principale.
Ma – è una curiosità che mi ha sempre colpito – le due reti segnate con la casacca della nazionale francese (in oltre 140 partite) arrivarono in una sola gara: doppietta nelle semifinali del Mondiale ’98 contro la Croazia.
Un anno prima di quella curiosa e decisiva doppietta nasceva a Parma il figlio Marcus.
Ed è del figlio Marcus che parliamo quest’oggi.
Cresciuto nel Sochaux, prima di passare al Guingamp, è esploso nel Borussia Mönchengladbach, dove gioca dalla scorsa stagione.
Del Borussia è il centravanti ed ha mostrato – lui sì – un importante senso del gol.
189 centimetri per 79 kg, ha dichiarato apertamente di ispirarsi all’attaccante dell’Inter Romelu Lukaku, che affronterà stasera: “Ammiro Lukaku da sempre, è stato una fonte di ispirazione. Spero di diventare più forte di lui”.
Non sapremo se diventerà più forte, ma per certo sta dimostrando – anno dopo anno – di avere un importante senso del gol.
Ed è uno dei tanti figli d’arte dei campioni del calcio degli anni ’90: