Il settore turistico continua ad attestarsi come il maggiormente danneggiato dopo la pandemia: solo la Spagna ha subito un crollo del -78%
Nel pieno della seconda ondata di covid-19, le economie di tutti i Paesi colpiti continuano a fare i conti con i danni e le perdite subite dopo la pandemia. Se, tuttavia, alcuni settori sono riusciti a sopravvivere e a rimanere a galla, l’emorragia che ha colpito il turismo sembra non riuscire a fermarsi. Secondo quanto riportato dall’Istituto Nazionale di Statistica spagnolo, la penisola iberica nel mese di settembre ha subito una perdita del -78% di prenotazioni rispetto a settembre dello scorso anno. Ma qual è la situazione in altri Paesi?
Come sta il turismo in Italia
Partiamo dall’Italia: a fornire qualche dato sul Bel Paese è l’Enit, l’Agenzia Nazionale del Turismo. Dal monitoraggio condotto questa settimana è emerso un “nuovo dinamismo del comparto” con il tentativo di riattivare i collegamenti internazionali con l’Italia. Per quanto riguarda le intenzioni di volo, l’Italia si attesta fra i primi posti come meta nella quale voler ritornare non appena i contagi diminuiranno. Stando al sondaggio di Interface Tourism, l’Italia si attesta terza fra le intenzioni di viaggio dei francesi, e fra i primi posti come meta desiderata anche dai canadesi. Sia Svizzera che Regno Unito hanno ripristinato tutti i voli verso l’Italia, simbolo della volontà di far ritornare i cittadini nel nostro territorio.
Per quanto si possa essere ottimisti, però, va specificato che l’Italia nel 2020 ha perso oltre la metà delle presenze dei turisti: secondo l’Istituto Demoskopika , ben 173,5 milioni di presenze, oltre 48 milioni di arrivi con una contrazione rispettivamente del 52,5% e del 51,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente si sono bruciati solo durante il periodo covid.
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L’esempio degli USA e della Spagna: perdite emorragiche
L’Enit, grazie alla presenza di numerose sedi sparse per il mondo, ha condotto un’analisi sintetica sul turismo nel mondo durante il covid-19. Prendendo come campione gli USA, il Paese attualmente più colpito dai contagi, il 65% dei consumatori, “anche se interessato ad intraprendere un viaggio dichiara di essere bloccato dal timore di contrarre il virus”: la pandemia ha infatti devastato l’industria turistica. Per fornire qualche dato esemplificativo, la compagnia Delta ha perso “$ 607 milioni solo nel primo trimestre del 2020 e per far fronte alla perdita ha ridotto dell’85% la capacità di volo“, mentre la United Airlines “invierà avvisi di licenziamento a 36.000 dipendenti”. Le nazioni che hanno riaperto i voli verso l’Italia sono tantissime, ma rimane comunque alta la paura di spostarsi e i turisti attendono tempi migliori per visitare il Bel Paese.
La Spagna, come già anticipato, si attesta con una perdita del -78% delle prenotazioni solo nel mese di settembre. Un buco economico enorme se si considera che il turismo in Spagna occupa una fetta importante del pil: il 12%. Un barlume di speranza, però, sembra riaccendersi, dopo che Regno Unito e Germania hanno revocato gli avvertimenti nei confronti dei viaggi alle Canarie, salvando potenzialmente parte del turismo invernale.
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