Katia Follesa è una delle comiche più amate d’Italia, conduttrice di Cake Star, insieme al popolare pasticcere Damiano Carrara.
Simpatica, divertente e molto apprezzata dal pubblico per le sue battute ad alto livello umoristico.
La comica appare oggi visibilmente dimagrita e sembra aver raggiunto il proprio peso forma.
Katia Follesa: le critiche del web
Ma come spesso accade, il web si è subito rivoltato contro, esprimendo giudizi negativi e taglienti, senza tenere presente che dietro un personaggio televisivo, c’è sempre una semplice persona.
“Un po’ troppo gnocca per fare la comica”, “Sembri quasi bona”, “Mi dispiace Katia che tu sia diventata così magra, perché eri l’esempio di come si possa lavorare in tv anche con i kg di troppo”, sono solo alcuni dei commenti apparsi sotto un post su Instagram.
La foto in questione, ritrae Katia dimagrita e in forma e le persone invece di congratularsi per il traguardo raggiunto, non hanno fatto altro che attaccarla.
Come se dimagrire fosse una colpa imperdonabile.
C’è anche chi ha tentato di colpire sul vivo della comica: “Quasi quasi non fai più ridere”, hanno scritto.
“Stai dimagrendo troppo e la tua simpatica ciccia dov’è?” Ha esternato qualcun altro.
La risposta di Katia Follesa
La comica ha risposto alle critiche con semplicità e spontaneità, doti che da sempre la contraddistinguono.
Ha pubblicato una storia su Instagram dove spiega che se una persona perde peso, può sempre far divertire.
In fondo si perdono kg e non la simpatia.
Siamo abituati a commenti del genere, se prendiamo in considerazione altri personaggi popolari, che perdendo molto peso sono stati attaccati, prima fra tutti la cantante Adele.
Quest’ultima era stata accusata anche di body shaming.
Per quanto riguarda Katia Follesa, non sono mancati neanche i classici commenti monotoni, fatti per screditare tutto l’impegno della persona in questione: “Non sembri più te”, “Sei irriconoscibile”, “Hai cambiato anche l’espressione del viso, non so se mi abituerò”.
Forse bisognerebbe collegare il cervello prima di parlare e sparare sentenze, oltretutto senza sapere cosa c’è dietro.