16enne violenta una bambina di 11 e i genitori lo aiutano a fuggire dal Paese: arrestato dopo 4 anni

Marek Slepcik violentò una bambina di 11 anni nel 2016 prima che i suoi genitori lo aiutassero a scappare in Slovacchia

Era ancora 16enne quando commise i reati Marek Slepcik, accusato di aver violentato una bambina di 11 anni ad una festa per poi lasciarla piangere a terra. La terribile vicenda accadde nel 2016 nel Regno Unito: in quell’anno Slepcik venne arrestato, il suo passaporto sequestrato per poi essere liberato.

I genitori di Slepcik lo hanno aiutato a fuggire

Attraverso l’aiuto di sua madre, Slepcik ha richiesto un passaporto di emergenza per potersi muovere dal Regno Unito con la scusa di averlo perso. L’aggressore ha poi lasciato il Regno Unito per fuggire e rifugiarsi in Slovacchia, dove è rimasto fino a quando un mandato di arresto europeo lo ha fatto estradare nel Regno Unito il 27 luglio, dopo aver trascorso 145 giorni di prigione. Slepcik, oggi 20enne, è comparso dinanzi al tribunale tramite un collegamento video dal carcere, ammettendo di aver abusato dell’allora 11enne.

Le dinamiche dell’aggressione

La vicenda ebbe inizio nel 2016, quando la vittima sgattaiolò fuori di casa di nascosto dai genitori per incontrare alcuni amici al Newsham Park di Fairfield, dove ha bevuto con loro della vodka. Ad un certo punto al gruppo di amici si è unito Slepcik, ed insieme si sono recati presso una casa vuota a Kensington di cui aveva la chiave. Una volta giunti presso l’abitazione la vittima e Slepcik sono finiti da soli al piano di sotto, dove quest’ultimo avrebbe chiesto alla vittima, contro la sua volontà, di togliersi i pantaloni. Dopo essersi rifiutata l’undicenne è stata violentata da Slepcik che, prima di andarsene, avrebbe minacciato la vittima dicendole di non raccontare niente a nessuno. La polizia è stata contattata dalla madre che ha segnalato la scomparsa della figlia: gli agenti, una volta giunti a casa, hanno contattato il numero dell’amico con cui si trovava la vittima. Il ragazzo ha dichiarato di aver trovato al piano di sotto la vittima che piangeva mentre si tirava su i pantaloni: “Le ha chiesto perché stava piangendo e lei ha detto che aveva dolore all’inguine”. 

L’arresto all’aeroporto

Slepcik è stato arrestato all’aeroporto di Liverpool nel 2016, al ritorno da Dublino con suo padre, e la prima cosa che ha detto agli agenti fu: “Non sono stato io”. Durante un colloquio con gli inquirenti l’allora 16enne ha negato qualsiasi contatto sessuale con la ragazza, ma i risultati forensi hanno mostrato la presenza del suo liquido seminale. 

Il giudice Menary, durante l’udienza, ha posto l’accento sulla responsabilità dei genitori dell’aggressore sia nel ritardare il caso sia per aver coperto l’accusato, che non è stato incolpato in prima persona della sua fuga: Ma all’età di 16 anni, sapevi benissimo cosa stavi facendo, sapevi che era chiaramente sbagliato e che lei era significativamente più giovane di te oltre che minorenne, e hai approfittato di lei e del suo stato di ubriachezza”, ha dichiarato il giudice, che ha condannato a quattro anni e 10 mesi in un istituto per giovani autori di reati e ha detto che verrà inscritto a tempo indeterminato nel registro dei criminali sessuali.

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