Pierdante Piccioni, il dottore che ha ispirato la serie ‘Doc’: “I virologi hanno rovinato la nostra immagine”

“Virologi, immunologi e compagnia bella, che da mesi dicono tutto e il contrario di tutto, non rendono un buon servizio alla nostra categoria”. Queste le parole di Pierdante Piccioni, il medico che ha ispirato la serie tv ‘Doc’ con la sua storia.

La serie tv ‘Doc’ con Luca Argentero, nei panni di un medico che ha perso la memoria in seguito a un incidente, è ispirata a una storia vera. Ci riferiamo a quella di Pierdante Piccioni, dottore di 61 anni nato in provincia di Cremona e in servizio a Lodi. Piccioni, dopo un incidente d’auto si risvegliò dal coma, ma perse del tutto i ricordi legati agli ultimi 12 anni di vita e dovette ricostruire sia la sua vita privata che quella professionale.

Oggi Pierdante Piccioni segue i malati di Covid e organizza il loro percorso di guarigione nell’ospedale di Lodi. Intervistato dal ‘Messaggero’, ha parlato dei malati di Covid che segue, evidenziando le loro paure: “Incertezza. Paura. Terrore. Il virus provoca sensazioni devastanti. Gli imbecilli negazionisti dovrebbero vedere cosa prova un contagiato quando il respiro gli inciampa tra i denti.

E ancora: “Essere stato un paziente ed essere oggi un disabile seguito dai neurologi mi ha insegnato l’empatia nei confronti dei malati, la necessità di andare emotivamente verso di loro. Prima ero il classico barone distante: chiamavo i pazienti con il numero del letto, tanto che mi avevano soprannominato Principe bastardo… Oggi stabilisco un rapporto diretto, mi immedesimo nelle loro emozioni e li chiamo per nome sfidando i paladini della privacy”.

Pierdante Piccioni contro i virologi: “Non rendono un buon servizio alla nostra categoria”

Piccioni ha criticato ampiamente i virologi che parlano della pandemia a ogni ora del giorno in tv: “La nostra immagine è stata inquinata dai cosiddetti esperti che infestano i media: virologi, immunologi e compagnia bella che da mesi dicono tutto e il contrario di tutto. Non rendono un buon servizio alla nostra categoria”.

Questo il suo pensiero sull’evoluzione della malattia: “Dobbiamo prepararci alla terza ondata, ma sono sicuro che tutto finirà bene”.