I deep fake si stanno diffondendo a macchia d’olio sul web e rappresentano una minaccia alla verità: scopriamo perché.
A partire dal 2018 il termine deep fake ha cominciato a farsi strada sul web e sui media. Questo perché alcune celebrità sono state vittime di questo fenomeno: il loro viso è stato sovrapposto a quello di attrici o di ragazze in video pornografici. Una delle celebrità colpite dalla creazione di questi video è stata Scarlett Johanson ma sono sempre più le donne famose che vengono prese di mira allo scopo di generare visualizzazioni con video porno falsi. Con la diffusione della tecnologia e della conoscenza, a fare le spese di questo espediente sono state anche persone comuni, vittime di revenge porn da parte di ex inviperiti.
Il deep fake, inoltre, è stato utilizzato per fare delle truffe informatiche o per creare delle semplici fake news ai danni dell’intera comunità o di singoli personaggi famosi. Tra gli utilizzi innocui c’è quello a scopo di satira, come il video sul messaggio di Natale della Regina Elisabetta pubblicato in queste ore dall’emittente Channel 4. A quello satirico, ha spiegato il direttore di rete, si è aggiunto lo scopo didattico, visto che uno degli obiettivi era quello di informare gli spettatori che al giorno d’oggi non possono più fidarsi dei video che si trovano in rete.
Cos’è il deep fake
Dagli esempi portati sopra appare evidente come il deep fake rappresenti una minaccia alla verità dei contenuti che si trovano in rete, qualcosa che potrebbe creare visioni distorte di alcuni eventi e che alla lunga potrebbe causare una perdita di fiducia dell’utente sui ciò che di vero viene condiviso sul web. Adesso cerchiamo di capire da dove nasce questa tecnica ed in cosa consiste.
Il deep fake è una tecnica di sintesi per l’immagine umana basata su un’intelligenza artificiale. Viene usata per sovrapporre immagini o video già esistenti con immagini o video di contenuti originali. Tale tecnica è nata in ambito accademico nel 1997, nel campo della visione artificiale. Il primo progetto in grado di automatizzare il processo di sovrapposizione delle immagini è stato il “Video Rewrite“. Oggi esistono programmi molto più avanzati e semplici da usare, in grado di creare video molto più realistici.
Autore: Michele Sordillo