Dovrà scontare 4 anni in prigione e pagare 12 milioni di dollari di danni un 23enne che con una molotov ha dato fuoco a una stazione della polizia di Minneapolis
Dopo la morte di George Floyd diede fuoco ad una stazione di polizia e nelle ultime ore il tribunale lo ha formalmente condannato per quel gesto estremo. Dovrà scontare quattro anni in prigione un ragazzo del Minnesota, colpevole di aver aiutato, all’indomani della morte di Floyd, altre persone a incendiare una stazione di polizia di Minneapolis. Dylan Shakespeare Robinson, 23enne di Brainerd, è stato inoltre condannato a pagare 12 milioni di dollari per i danni provocati al terzo distretto di polizia della città durante la rivolta del 28 maggio 2020, hanno dichiarato dall’ufficio del procuratore degli Stati Uniti per il distretto del Minnesota.
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Gli altri imputati sono in attesa di condanna
Robinson si è dichiarato, lo scorso dicembre, colpevole di aver cospirato per provocare un incendio doloso, ripreso peraltro anche in un video mentre lanciava una molotov, è stato penalmente denunciato in Colorado, dove era fuggito prima di essere arrestato. Il ragazzo sarebbe stato visto accendere anche una seconda bottiglia molotov utilizzata da un altro rivoltoso che l’ha lanciata contro la medesima stazione di polizia, hanno dichiarato i pubblici ministeri. “Il signor Robinson ha scelto di abbandonare la protesta ‘legale’ e impegnarsi nella violenza e nella distruzione – ha dichiarato il procuratore ad interim Anders Folk – L’incendio doloso nel Terzo Distretto del Dipartimento di Polizia di Minneapolis ha messo a rischio vite umane e ha contribuito alla diffusa illegalità nella città”. Peraltro il 23enne si è anche vantato delle sue azioni sul suo account Snapahct. Altri tre co-cospiratori nell’incendio, che hanno costretto i poliziotti a fuggire dall’edificio, si sono tutti dichiarati colpevoli. Gli imputati, Bryce Michael Williams, 27 anni; Davon De-Andre Turner, 25 anni; e Branden Michael Wolfe, 23 anni, sono attualmente in attesa di condanna.