Il figlio 13enne scopre foto fetish estreme del padre: lo uccide e nasconde il corpo

iniziato il processo

Un padre avrebbe, in un impeto di rabbia, ucciso il figlio 13enne dopo che l’adolescente si sarebbe imbattuto in foto compromettenti dell’uomo con indosso biancheria intima femminile. Iniziato il processo

Il processo iniziato in questi giorni dovrà far luce su un terribile caso di omicidio riguardante un 13enne, ucciso dal padre dopo che il ragazzo si sarebbe imbattuto in una serie di foto compromettenti dell’uomo. La vicenda arriva dal Colordado: in quelle immagini si vedrebbe il 59enne Mark Redwine indossare biancheria intima da donna e mangiare le feci di un pannolino: i fatti risalgono al novembre 2021 quando Dylan è stato ucciso ma il processo è iniziato lunedì scorso con le dichiarazioni di apertura dei pubblici ministeri secondo i quali il 59enne si sarebbe infuriato quando il figlio gli ha menzionato o mostrato le foto arrivando a togliergli la vita.

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“Una relazione danneggiata, con fotografie compromettenti finite nelle mani di un 13enne che ne è rimasto disgustato e che ha scatenato una rabbia violenta nell’imputato”, ha detto il procuratore Fred Johnson. Redwine è stato arrestato nel 2017 mentre lavorava come camionista a Washington ed è accusato di omicidio di secondo grado oltre che di abusi sui minori con conseguente morte. Dylan è scomparso dalla casa di Vallecito di Redwine durante una visita ordinata dal tribunale alla residenza nel 2012. I resti del ragazzo non sono stati scoperti fino al 2014, secondo quanto riportato dal Denver Post. I pubblici ministeri intendono mostrare che Redwine ha ucciso Dylan nel suo soggiorno e poi ha scaricato il corpo da una pista vicino a casa sua prima di ingannare gli investigatori per mesi per coprire l’omicidio. Tracce di sangue appartenenti al ragazzo sono state trovate nel soggiorno di Redwine e il corpo di suo figlio è stato trovato senza portafoglio o zaino.

Il fratello maggiore chiede giustizia per la morte di Dylan

Il difensore d’ufficio di Redwine, nel frattempo, ha insistito sul fatto che Dylan non aveva interesse a visitare suo padre e ha suggerito che potrebbe essere stato attaccato da un orso o da un leone di montagna dopo essere fuggito, sostenendo che sul suo cranio è stato trovato un segno di un dente. Aggiungendo inoltre che il figlio lo aveva affrontato a proposito delle foto fetish durante un precedente viaggio e che dunque i pubblici ministeri non saranno in grado di dimostrare una connessione tra la sua morte e quelle foto. “Oltre ad essere innocente il signor Redwine ha perso tutto e ora si trova qui con questa ingiusta richiesta di condanna”. Il fratello maggiore di Dylan, Cory, che in precedenza aveva affermato di aver visto le foto “disgustose” di suo padre, ha chiesto “giustizia” per la morte di suo fratello.

“Dylan ha bisogno di forza non solo da noi e non posso iniziare a spiegare quanto ogni singola persona che conosce la sua storia ne faccia parte!”, ha scritto su Facebook. “Ogni giorno un bambino viene dimenticato dal sistema legale e non va bene!!”, Il processo, che è stato rinviato dopo molteplici ritardi, dovrebbe durare fino a metà luglio: nelle scorse ore sono state ascoltate le prime testimonianze.