Variante Delta, l’allarme dei pediatri italiani: “Rischio ondata con l’apertura delle scuole”

rischio ondata covid
L’avvio dell’anno scolastico in presenza potrebbe provocare una diffusione incontrollata dei casi di variante Delta del Covid. La Federazione Italiana Medici Pediatri ha lanciato l’allarme e un appello al governatore De Luca

Anche se i contagi sono al momento poche centinaia al giorno, anche in Italia cresce la preoccupazione per la diffusione della variante Delta del Covid che, attualmente, rappreenta poco più del 20% dei casi totali. Il timore è legato ad un’improvvisa impennata dei contagi che, come sta accadendo nel Regno Unito, potrebbe interessare anche la penisola tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. E tra i soggetti più esposti a questa mutazione molto trasmissibile del Coronavirus vi sono, come affermato dalla Federazione Italiana Medici Pediatri, i bambini che a settembre si riuniranno per l’inizio delle scuole in presenza. Con il rischio di una diffusione incontrollata dei contagi, tanto da spingere la Fimp a lanciare l’allarme rivolgendo un appello affinchè ci si attivi per tempo per evitare il rischio di maxi focolai o addirittura di una nuova ondata.

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In un comunicato Antonio D’Avino e Giannamaria Vallefuoco, vice presidente nazionale e segretario regionale (Campania) della FIMP hanno sottolineato che “i dati di alcune nazioni europee mostrano un incremento significativo dei casi da variante Delta, soprattutto in età pediatrica e adolescenziale. In queste condizioni, alla riapertura delle scuole, la variante Delta sarà libera di infettare migliaia di alunni, la stragrande maggioranza dei quali è suscettibile al virus. La Calabria, il Lazio, il Trentino Alto Adige, il Veneto e moltissime altre regioni hanno già realizzato tavoli di lavoro che sono serviti a sottoscrivere i necessari accordi integrativi regionali attuativi, che hanno previsto il coinvolgimento attivo dei pediatri di famiglia nella campagna vaccinale anti Covid 19″.

Fimp: “Cambiare strategia in merito alla campagna vaccinale”

In merito alla Campania, i due esperti hanno spiegato che nonostante le ripetute richieste ad oggi “si sente solo il silenzio della Regione. Non vorremmo che l’assenza di confronto tra la regione e la pediatria di famiglia assomigliasse molto alla quiete ‘prima della tempesta’”. La Fimp ha inoltre sottolineato quanto sia importante, in merito ai vaccini, cambiare radicalmente strategia: “Sebbene gli hub vaccinali abbiano ben funzionato nel periodo dell’emergenza pandemica, oggi occorre puntare sul territorio e raggiungere quella fascia di popolazione esitante, o non convinta, che solo grazie al rapporto fiduciario con il proprio pediatra di famiglia può essere recuperata. I numeri delle adesioni ci dicono che ora bisogna raggiungere singolarmente coloro che non sono stati vaccinati e per farlo si deve scendere in campo con i medici delle cure primarie, vale a dire con i pediatri di libera scelta e con medici di medicina generale”.