In vista della finalissima degli Europei, torna l’allarme dei virologi. Si studiano ipotesi per contenere l’afflusso della gente in apposite aree.
La nazionale italiana ha raggiunto in modo straordinario la finale degli Europei, in programma a Wembley domenica 11 luglio alle ore 21. L’avversario sarà proprio l’Inghilterra padrona di casa. Sono molte le preoccupazione dei virologi per quella serata di festa (si spera). Per contenere l’enorme afflusso di gente in strada, l’ipotesi in molte città italiane è quella di dare accessi limitati nelle aree con i maxi-schermo e di aumentare la presenza della polizia.
Queste le parole di Galli, professore dell’Ospedale “Sacco” di Milano, sui festeggiamenti dopo la vittoria sulla Spagna in semifinale: “Siamo al solito punto. Ce la siamo detta e cantata mille volte, la questione dei festeggiamenti si era già posta per lo scudetto Inter e ora poco è cambiato. Ora c’è più gente vaccinata, ma è evidente, se non arcinoto, che tutte le situazioni che vedono tanta gente tutta insieme, anche se all’aperto, senza precauzioni, senza mascherine, che urla, strilla, canta e si parla addosso, sono per la variante inglese e ancor più per la più contagiosa variante Delta del Sars-Cov-2, ottime occasione per diffondersi ulteriormente”.
La paura di Crisanti per domenica sera: “Non trasformiamo i clacson in sirene di ambulanze”
Non è solo Galli a esprimere paura per i possibili assembramenti e festeggiamenti di domenica sera. Anche gli scienziati Fabrizio Pregliasco e Andrea Crisanti parlano così: “Tifo micidiale per il Covid. Speriamo di non passare dal suono dei clacson a quello delle ambulanze”.
Molte grandi città italiane si stanno preparando all’evento storico con un potenziamento dei controlli. L’ipotesi è anche quella di potenziare le misure di sicurezza per le aree con i maxi-schermi, alle quali si potrebbe accedere soltanto con determinati requisiti.