Ci sarebbero motivi personali e di lavoro dietro la scelta dell’arbitro di 45 anni. Dal prossimo anno Calvarese non arbitrerà più.
Una notizia che ha lasciato molti addetti ai lavori e non senza parole. Gianpaolo Calvarese, a partire dalla prossima stagione, non arbitrerà più in Serie A. L’arbitro di 45 anni, fischietto della sezione di Teramo, ha rassegnato le dimissioni con una lettera ai vertici dell’Aia. In questa lettera ha attribuito la decisione irrevocabile a motivi personali e di lavoro.
Calvarese non sta passando un periodo semplice. Di recente, infatti, è oggetto di una inchiesta da parte della Procura dell’Aia, a causa della vendita di alcuni prodotti dell’azienda di famiglia, Ape Regina. Calvarese avrebbe venduto i prodotti ad alcune società di calcio, come il Teramo e la Ternana.
Si è dimesso l’arbitro Gianpaolo Calvarese. Il 45enne ha abbandonato la professione per motivi personali e di lavoro
Calvarese ha arbitrato per ben 157 volte in serie A, 80 in serie B, 21 in coppa Italia e una volta in Supercoppa Italiana (2019, Juve-Lazio 1-3). L’arbitro ha dato le dimissioni ieri dall’AIA, a pochi giorni dal raduno che inizierà domani a Sportilia. L’ultima partita diretta da Calvarese è stata Juventus-Inter, gara valida per la penultima giornata dello scorso campionato, terminata 3-2 per i bianconeri. Nella gara si erano registrate parecchie decisioni arbitrali contestate.
Calvarese ha negato che i motivi del suo abbandono siano legati all’inchiesta che lo riguarda: “Ho ragionato insieme alla mia famiglia, sostenibilità e green sono i pilastri sui quali basare il domani. Mi sarebbe piaciuto fare un altro anno da arbitro, è la passione che ho dentro sin da bambino. Ma a 45 anni devo anche pensare alla mia famiglia, alla futuribilità. Non è stata una decisione facile, ma le due passioni erano arrivate ad un punto tale da essere incompatibili fra loro. Ed ogni scelta porta via con sé un pezzo di cuore”.