Uno studente di Medicina è rimasto in stato di shock a lungo quando ha scoperto che il cadavere da sezionare era quello di un caro amico.
Tra le cose sicuramente più impressionanti a cui uno studente di medicina deve assistere ci sono le lezioni in cui viene sezionato un cadavere. Avere contatto così da vicino con la morte e con un corpo che fino a poco tempo prima aveva vita, pensieri, amici e famiglia è qualcosa che può scioccare e non di rado qualche studente accusa un malore proprio durante il sezionamento del corpo.
Quanto accaduto a Enya Egbe, studente di medicina dell’Università di Calabar (Nigeria), avrebbe però scioccato chiunque. La sua storia è stata raccontata in una lettera dalla scrittrice Adaobi Tricia Nwaubani in una lettera consegnata alla BBC. L’interno della romanziera era quello di fare luce su un problema abbastanza frequente e pressante che riguarda il destino dei cadaveri non reclamati dalle famiglie.
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Scoperta shock nella classe di Anatomia: il cadavere era quello di un suo amico
Per Enya quel giorno di sette anni fa era uno come un altro. Non era la prima volta che assisteva a quel tipo di lezione ed era dunque abituato a vedere i corpi sui lettini. Insieme ai colleghi di corso si è avvicinato al lettino ed ha cominciato ad esaminare il corpo per capire la causa della morte. Un compito facile, visto che presto sono stati trovati due fori di proiettile all’altezza del torace. Ciò che nessuno si sarebbe aspettato è che il corpo appartenesse ad un altro studente del corso.
Quando Enya lo ha guardato in viso, infatti, si è accorto che si trattava di Divine, un suo amico da oltre 7 anni. A quel punto è uscito dalla classe urlando in preda al dolore, seguito da una serie di colleghi che conoscevano la vittima. Parlando dell’amico, lo studente ha spiegato: “Andavamo sempre a ballare insieme“. Un’altra studentessa ha aggiunto: “Molti dei cadaveri che esaminiamo hanno fori di proiettile. Mi sono sentita malissimo quando ho capito che alcuni di loro potrebbero non essere dei criminali”.
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Come spiegato dalla scrittrice, infatti, in Nigeria c’è carenza di corpi per le classi di studio e tutti quelli che non vengono reclamati in tempo vengono portati nelle università per essere esaminati. Il fatto è che a differenza di altri Paesi, in quello africano questo trattamento non viene riservato solo ai criminali accertati, ma anche a coloro che sono morti a causa dell’eccessiva brutalità delle forze di polizia.