Quando diremo addio alle mascherine? Matteo Bassetti annuncia la possibile data

addio alle mascherine

Secondo Matteo Bassetti entro pochi mesi gli italiani potrebbero definitivamente togliere le mascherine. All’Adnkronos l’annuncio del possibile periodo dell’addio

Anche se in Italia non vi è più l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, a meno che non ci si trovi in luoghi affollati e nei quali non è possibile rispettare il distanziamento, sono in tanti a chiedersi quando potranno dire definitivamente addio a questo dispositivo di protezione diventato ormai parte integrante della quotidianità di ognuno di noi. E a cercare di rispondere a questa domanda ci ha pensato il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti il quale, interpellato dall’Adnkronos Salute, ha ipotizzato quando potremo smettere di indossarle. “Credo proprio – ha affermato l’infettivologo – che con la prossima primavera potremmo dire addio alle mascherine”. Dunque il 2022 potrebbe essere l’anno cruciale per sconfiggere il Coronavirus: “Dopo un altro giro di virus in cui ai vaccinati verrà stimolato ancora un po’ il sistema immunitario e ai non vaccinati, quando non avranno grandi problemi, farà sviluppare anticorpi, alla fine del prossimo autunno-inverno avremo una popolazione che nel 90% dei casi finirà per avere degli anticorpi o naturali o indotti dalla vaccinazione” contro Covid-19. Quindi quando ci sono 9 italiani su 10 che hanno degli anticorpi è evidente che il virus è stato depotenziato e diventa come un virus qualsiasi”, ha spiegato l’esperto.

“Sulla campagna vaccinale abbiamo fatto un ottimo lavoro”

Parlando invece della campagna vaccinale, secondo Bassetti “abbiamo fatto un ottimo lavoro” e, con i numeri attuali, “tra 20 giorni avremo più di due italiani su tre che sono completamente coperti. Siamo molto più avanti rispetto alla Germania, alla Francia a tutti i nostri competitor europei e siamo anche più avanti degli Stati Uniti“. Pensando all’avvio un po’ titubante dunque, sui vaccini la situaizone è radicalmente cambiata in Italia: “E’ come se fossimo partiti per una corsa ciclistica 50 chilometri indietro perché noi siamo partiti con la campagna vaccinale praticamente a marzo, cioè abbiamo perso i primi tre mesi, quindi il lavoro fatto dal generale Figliuolo e in generale dalla struttura commissariale è ancora più straordinario, chapeau. Abbiamo recuperato un gap pazzesco in 5 mesi anche rispetto ad altri Paesi. A marzo la Germania ci superava di gran lunga, ad oggi ci vede in qualche modo come un modello”.

LEGGI ANCHE =>> Piazzapulita, duro scontro fra Bassetti e Casadio sulla variante inglese

Proseguendo in questo modo l’inverno potrebbe essere affrontato con un margine di rischio inferiore: “Se a ottobre arriveremo all’80% della popolazione generale immunizzata, il che vuol dire all’85% di quella vaccinabile, non dico che saremo in completa sicurezza ma potremo affrontare l’autunno-inverno bene”. “Bene vuol dire che avremo comunque dei ricoveri e, purtroppo, qualcuno morirà, però sarà un rischio ridotto al minimo grazie alle vaccinazioni”.