Nelle ore nelle quali si decide il nuovo assetto di potere dell’Afghanistan i talebani hanno rivolto importanti e storiche dichiarazioni al mondo mostrando un’inaspettata apertura
“Non vogliamo più nemici, le donne non dovranno tenere il burqa e non saremo una minaccia per nessun Paese”. Parole che, incredibile ma vero, arrivano dai talebani che negli ultimi giorni hanno, città dopo città, conquistato la quasi totalità dell’Afghanistan mentre l’esercito afghano lasciava, insieme al presidente, il Paese in tutta fretta. La popolazione ha cercato di fuggire imbarcandosi sugli ultimi aerei in partenza, terrorizzati per il nuovo corso che un governo integralista guidato dai talebani potrebbe imporre. Ma i messaggi arrivati nelle ultime ore dipingono uno scenario, per il momento solo a parole, di apertura nei confronti degli altri Paesi e soprattutto di tolleranza interna. A parlare è stato il portavoce Zabihullah Mujahid il quale, nel corso della prima conferenza stampa ufficiale ha rivolto al mondo messaggi rassicuranti in merito a ciò che il nuovo governo guidato dai talebani intende perseguire.
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“L’Emirato islamico dell’Afghanistan non sarà una minaccia”
I talebani, ha sottolineato, non vogliono più avere “nemici esterni o interni”, poichè l’obiettivo è che “l’Afghanistan non sia più un campo di battaglia“. Ma non solo: ha spiegato che il “diritti delle donne saranno rispettati, seppur all’interno della Sharia”. A due giorni dalla conquista del poter conseguente alla presa di Kabul, il portavoce dei talebani ha specificato quanto già anticipato alcuni giorni fa ovvero che “l’Emirato islamico dell’Afghanistan promette a tutti i paesi del mondo che l’Afghanistan non sarà una minaccia per nessun paese”. Insomma i talebani sembrerebbero essere cambiati rispetto a 20 anni fa. Suhail Shaheen, un altro portavoce, ha chiesto ai governi di tutto il mondo di “rispettare le legittime aspirazioni del popolo afghano, che ha dato la vita per la propria libertà“; lo ha fatto nel corso di un’intervista di Sky News intervenendo da Doha, in Qatar, dove è in corso il negoziato per dar forma al nuovo governo in Afghanistan. Aggiungendo che le donne, oltre ad avere accesso all’istruzione, dovranno indossare solo l’hijab “per la loro sicurezza” ma non il burqa. E ha aggiunto: “Crediamo nella libertà di parola, nel diritto all’educazione e al lavoro e nel fatto che tutti dovrebbero essere uguali di fronte alla legge, senza discriminazioni”.