“Altro che combattenti islamici: sono come i narcos”: le parole di Saviano sui talebani

La vittoria dei talebani e il ritiro delle truppe Usa ha sconvolto l’Afghanistan. Saviano: “Non ha vinto l’islamismo. Ha vinto l’eroina”.

I talebani sono tornati al potere in Afghanistan. Per lo scrittore Roberto Saviano, però, ad aver vinto non è stato l’islamismo, bensì l’eroina. I talebani hanno sempre detto di voler smontare tutto ciò che aveva a che fare con l’oppio, ma è sempre stato tutto fumo negli occhi.

Queste le parole di Saviano sulle pagine del ‘Corriere della Sera’: “Errore è chiamarli miliziani islamisti: i talebani sono narcotrafficanti. Oltre il 90% dell’eroina mondiale è prodotta in Afghanistan e negli ultimi dieci anni hanno iniziato ad avere un ruolo importantissimo anche per l’hashish e la marijuana. Non ha vinto l’islamismo in queste ore, dopo vent’anni di guerra. Ha vinto l’eroina”.

Saviano continua: “Nel 2001 i talebani finsero di proibire la coltivazione di oppio, mentre nel 2002 il generale Tommy Ray Franks, il primo a coordinare l’invasione statunitense nel Paese dopo gli attentati dell’11 settembre, affermò che i soldati americani non erano una task force antidroga. Questa non è la nostra missione”.

Saviano sui talebani: “L’Afghanistan si è trasformato in un narcostato e i talebani vanno chiamati con il loro nome: narcotrafficanti”

Saviano, inoltre, ha affermato: “L’anno scorso, mentre la pandemia di Covid-19 infuriava, la coltivazione del papavero è aumentata del 37%. E i talebani non vendono solo ai cartelli. Senza oppio non si possono realizzare farmaci analgesici e se le case farmaceutiche comprano oppio da produttori autorizzati, questi sempre più spesso acquistano da società indiane che si approvvigionano dall’Afghanistan”.

Il business della produzione d’oppio e delle altre droghe in Afghanistan nel 2017 ha raggiunto il suo massimo storico, per un giro d’affari di oltre 6,6 miliardi di dollari. Questi sono i dati raccolti dall’Unodc, cioè l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine.

Per Roberto Saviano la prossima battaglia dei talebani sarà contro l’Iran: “L’Afghanistan si è trasformato in un narcostato. L’Iran ha bisogno di eroina come di benzina, e quella consumata a Teheran viene tutta dall’Afghanistan. I trafficanti iraniani vogliono poterla controllare direttamente, prendere il posto di turchi, libanesi e curdi, che oggi sono i mediatori con l’Europa. Con chi mi sta leggendo vorrei fare un patto, chiamiamo i talebani con il loro nome: narcotrafficanti”.