Rive Volume II ( Fonoprint / distribuzione Just Entertainment) è il nuovo album di inediti di Fabio Curto vincitore assoluto del Premio Musicultura 2020 e The Voice of Italy 2015. E’ protagonista delle serate finali del Festival Internazionale “New Wave” di Sochi, in Russia, in corso in questi giorni come unico artista italiano ad essere selezionato.
D: Fabio, nel 2015 vinci The Voice of Italy e nel 2020 il Musicultura. In cinque anni di un processo artistico di estremo spessore e di una fantastica crescita musicale, che ti ha portato poi all’ultimo e recentissimo album “Rive Volume II”, quale è stato il momento focale, fondamentale, di tutto questo percorso?
R: Ti ringrazio molto per queste parole. Il momento centrale è stato forse quello in cui abbiamo capito che avremmo percorso la via acustica, folk è più minimale. Questo è successo con il brano “Domenica” che ci ha aperto le porte a Musicultura e da lì abbiamo riformulato una serie di cose tra cui il concetto di album non come pacchetto “impeccabile” ma come materia viva.
D: Come sono nate le varie collaborazioni musicali e artistiche nel progetto “Rive Volume II”?
R: Sono nate in momenti diversi ad esempio per quella con Cisco mi sono recato personalmente ad un suo concerto e ho fatto ascoltare sia a lui che a Fry alcuni miei brani. Ho visto che ne sono rimasti piacevolmente colpiti e li ho proposto la mia idea di collaborazione che si è concretizzata con una bellissima giornata di registrazioni e una solida amicizia. In seguito Fry mi ha fatto conoscere tutti i Ramblers e li è stato amore a prima vista, ci siamo trovati davvero su tutto, gusti musicali, idee e argomenti che esulano dalla musica. Abbiamo quindi deciso insieme di fare qualcosa e in un giorno abbiamo buttato giù due pezzi. Con Angelo Branduardi è stato quasi un caso poiché era di passaggio in Fonoprint e gli abbiamo fatto ascoltare alcuni dei miei brani finiti. Sull’intro di “Madre Terra” il maestro si è girato battendo le mani ed io mi sono emozionato, ma nonostante questo ho trovato il coraggio di chiedergli se gli andasse di onorare la canzone della sua presenza. Disse di sì e prontamente volle un testo a portata di mano, lo fece dopo aver ascoltato la canzone non più di due volte senza battere ciglio e a me non sembrava vero.
D: “La terra dei miei figli”, insieme a Cisco e Fry è una bellissima ballata “Ramblers” che mescola amore per il territorio, per le future generazioni e per la salvaguardia dei valori di nostra madre terra. Come è nata la scrittura di questo testo?
R: Mi sono ispirato ad una storia vera e naturalmente come sempre faccio lo imbevuta di una serie di voli pindarici della mia fantasia. Ho immaginato delle vere proprie scene come quando si vede un film e ho cercato di descriverle nel modo più dettagliato possibile. Ciò che ho voluto far emergere è il valore del sogno che deve sempre essere difeso e portato avanti, un sogno talvolta nato dalla mente dei padri e portato a risplendere dalla tenacia dei figli. Credo molto nei valori che mi hanno impartito i miei genitori e i miei nonni e penso che sebbene i valori siano destinati a cambiare nel tempo (ed è giusto così) non debbano essere dimenticati, perché sono materiale troppo prezioso per l’umanità ed hanno un effetto propulsore creativo impareggiabile .
D: “Madre Terra”, è impreziosita poi anche dalla versione insieme ad Angelo Branduardi. Ci racconti come hai strutturato musicalmente entrambe le versioni?
R: Io ed Enrico Capalbo abbiamo pensato di fare due versioni per differenziare le cose. Nella versione con Branduardi alcuni strumentali lunghi sono stati accorciati per favorire la vicinanza e lo scambio tra le due voci.
D: Se dovessi scegliere un aggettivo, tuo personale, intimo, per descrivere tutto il lavoro di composizione e registrazione del progetto, quale sceglieresti?
R: Sincero
D: E il prossimo agosto (in questi giorni, ndr) sarai in Russia, a Soci, per il Festival New Wave. Come ti stai preparando all’evento?
R: Sto preparando i brani che hanno visto un lungo lavoro di riarrangiamento e sto sperando di avere il secondo vaccino prima di partire . Sarà un onore rappresentare la nostra nazione ma anche una responsabilità. Dovrò avere nervi saldi e assistermi con l’alimentazione (sotto pressione mangio pochissimo) e non fare nottate brave.
Sergio Cimmino
Foto : Umberto Angelini