E’ una vicenda drammatica, avvenuta la sera del 20 agosto – venerdì scorso.
Una vicenda drammatica, perché vede due vittime (un padre di 50 anni e una figlia di 13 anni) e perché a scoprirle è stata la moglie / madre, attraverso una app di geolocalizzazione installata nel telefono della 13enne.
Proprio attraverso la app la donna ha individuato i corpi – ormai senza vita – dei suoi cari, in fondo a un dirupo sotto la strada provinciale del Trentino che scende dall’altopiano di Piné, verso Nogaré.
Quando la donna – assieme ala figlia maggiore – sono giunti sul posto, per padre e figlia non c’era nulla da fare.
E sono ancora ignote le cause del sinistro, che ha visto padre e figlia finire in fondo ad un dirupo con una moto di grossa cilindrata.
Non ci sono testimoni e nessuno ha potuto segnalare l’avvenuto incidente anche perché i corpi di padre e figlia sono stati ritrovati lontani dalla sede stradale.
La Procura di Trento ha aperto un’inchiesta contro ignoti per omicidio plurimo e indaga per capire se la moto acquistata da poco dall’uomo potesse avere dei difetti, anche se non si esclude un malore giacché sull’asfalto nel luogo del sinistro non ci sono tracce di frenata e le suole dell’uomo sono risultate integre (e quindi è escluso il disperato tentativo di provare a decelerare con i piedi).
Secondo quanto emerso, a causare il drammatico incidente può essere stato un insieme di contingenze: una curva imboccata a velocità eccessiva, assieme ad alcuni sassi sulla carreggiata e a un’apertura nel guardrail.
Escluso invece il coinvolgimento nel sinistro di altri veicoli.
Grandissimo il lutto della famiglia e dell’intera comunità della piccola cittadina dove la famiglia viveva in trentino.