Aveva un litro di droga dello stupro in casa: arrestato attore di Un Posto al Sole e Un medico in famiglia

l'attore aveva droga in casa

Un attore ed ex conduttore tv è stato tratto in arresto dopo la scoperta di un litro di Gbl ordinata dall’Olanda. Con il quantitativo sequestrato si potevano ottenere 1400 dosi

È nei guai Ciro Di Maio, ex conduttore televisivo finito in manette dopo il ritrovamento, presso la sua abitazione, di una certa quantità di “droga dello stupro” inviatagli dall’Olanda. Da tempo la polizia ha avviato una serie di accertamenti iniziati già nel periodo del lockdown e mai interrotti, in merito alla diffusione di questa ed altre droghe in feste private. Il ritrovamento è avvenuto nell’abitazione milanese del’ex conduttore 46enne, tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. La droga in questione si chiama Gbl ovvero gamma-butirrolattone, esteticamente appare come un liquido incolore che può essere miscelato in acqua o in varie bevande e che ha effetti simili ai barbiturici. Il volto del canale Marcopolo dal 2009, per il quale cura e conduce “Diario di viaggio”, ne aveva in casa circa un litro. Di Maio il quale come riportato sul suo sito cura differenti produzioni televisive e che avrebbe anche recitato come attore in alcune fiction e film come “Un Medico in famiglia 9”, “Un Posto al sole”, “Padri e figli” e “Le tre rose di Eva 3”, era già stato arrestato non molto tempo fa: si era fatto inviare dalla Cina quattro litri di Gbl.

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Attore in fiction e serie tv, era già stato arrestato

In Olanda questa droga viene venduta legalmente e da un litro di Gbl è possibile ottenere 1400 dosi. Il pacco era stato inviato presso l’abitazione del volto tv ma con diverse generalità e, individuato dalla Polaria all’aeroporto di Fiumicino, è stato seguito e monitorato fino a casa del conduttore. Di Maio, il quale ha esordito “con Raffaella Carrà nel 1988 in ‘Carramba che fortuna!'” ha inizialmente negato di averla ordinata salvo poi ritrattare e spiegare che ne avrebbe fatto consumo personale. Ma l’alta quantità della sostanza ha fatto insospettire gli investigatori, secondo i quali era nelle sue intenzioni spacciarla.