Suicidio a Posillipo, un ragazzo si getta nel vuoto e precipita davanti a un bus. Accuse verso l’autista

Il corpo del ragazzo è precipitato davanti a un bus. Secondi alcuni, l’autista avrebbe schivato il corpo e proseguito il suo tragitto. Ma quest’ultimo si difende: “Mi sono fermato subito più avanti, e ho subito chiamato i soccorsi”.

Un ragazzo di 31 anni si è suicidato gettandosi nel vuoto a Capo Posillipo. Il triste episodio è avvenuto ieri pomeriggio alle 17.30 circa.

Il filmato del suicidio ha fatto il giro dei social. Nel video si vede un autobus sopraggiungere e schivare il corpo sull’asfalto. Secondo molti utenti online, l’autista avrebbe proseguito il suo tragitto senza prestare soccorso. Lo stesso interessato, però, smentisce tutto a ‘Il Mattino’ ed espone la propria versione dei fatti.

Queste le parole del 40enne conducente del bus: “Ho schivato il corpo ma mi sono fermato subito più avanti, e ho subito chiamato i soccorsi. È accaduto tutto in un attimo, ho visto qualcosa cadere davanti al bus e istintivamente ho sterzato, solo dopo mi sono accorto che era un uomo”.

Il racconto dell’autista del bus: “Mi hanno accusato di non essermi fermato davanti alla morte. Ho schivato il corpo ma mi sono fermato subito più avanti, e ho subito chiamato i soccorsi”

L’autista ha continuato: “Ho accostato il bus più avanti e fatto scendere i passeggeri in sicurezza, poi sono andato di corsa in quel punto, in cuor mio speravo che respirasse ancora. Le immagini parlano chiaro: le stesse telecamere che hanno ripreso il bus che deviava la corsa mi hanno ripreso mentre mi prodigavo in quella tremenda situazione. Sono ancora un po’ sotto choc, ma sono tornato regolarmente a lavorare”.

E ancora: “Ho fermato un’auto, chiedendo al guidatore di lasciarla davanti al cadavere per proteggerlo dalla calca. Sono andato ad un locale a chiedere una tovaglia ma mi hanno detto di no, poi mi sono ricordato di una ferramenta lì vicino e ho comprato un telo per i lavori edili e con quello ho coperto il corpo. Mi hanno accusato di non essermi fermato davanti alla morte, invece quella vicenda l’ho vissuta tutta e ne conservo ancora l’angoscia. Non mi interessano i commenti sui social, non ci bado, penso solo al dolore di ciò che ho visto e alla disperazione che ho provato nel cercare di offrire il mio contributo”.