Picchia violentemente un senzatetto con un palo di legno: “Ha causato l’aborto di mia moglie durante una rapina”

Un 55enne è stato condannato a 7 mesi di carcere dopo essersi dichiarato colpevole di aggressione ai danni di un senzatetto il quale in precedenza avrebbe minacciato la moglie con un coltello provocandogli un aborto spontaneo

Un marito infuriato ha picchiato violentemente un senzatetto perchè l’uomo avrebbe, durante una rapina a mano armata, provocato l’aborto spontaneo di sua moglie. Kagoo Tung, questo il nome del marito 55enne, ha deciso di farsi giustizia da solo dopo che la moglie ha perso il bimbo non ancora nato dopo essere stata derubata a mano armata da una donna con un complice maschio, come emerso presso la Leicester Crown Court. Tung l’avrebbe rintracciata il giorno seguente colpendola almeno tre volte con un palo di legno. La senzatetto avrebbe rifiutato l’ambulanza ed in seguito è deceduta anche se durante il processo è emerso che l’attacco del 55enne non avrebbe avuto alcun ruolo nella sua morte.

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L’uomo si è dichiarato colpevole dell’aggressione

Tung è stato incarcerato per 7 mesi dopo essersi dichiarato colpevole di comportamento minaccioso con un’arma offensiva in seguito all’episodio risalente allo scorso anno. Al momento dell’attacco il 55enne stava scontando una pena detentiva sospesa per aver attaccato un’auto con una mannaia nel 2019, dopo aver affermato che l’autista aveva quasi investito sua moglie. James Bide-Thomas, legale di Tung, ha affermato che Tung era stato in precedenza vittima di abusi razziali e minacciato dalla donna e da altri senzatetto prima che la moglie venisse derubata. Aggiungendo che l’imputato si è detto dispiaciuto per l’aggressione. “C’è un background significativo in merito al suo comportamento, determinato dalle azioni di un’altra persona che lo ha minacciato”. Da quel giorno Tung e la moglie si sono trasferiti in un’altra città dove hanno concepito un figlio insieme. Prima della sentenza, il cancelliere Owain Thomas ha affermato che l’ex proprietario di un ristorante non aveva il diritto di eseguire ciò che pensava fosse giustizia nonostante la tragedia della perdita di suo figlio.